L'istituto (chiamato ancheThe Old Lady of Threadneedle Street, la vecchia signora di Threadneedle Street, dal nome della strada in cui si trova la sede) fu fondato il 27 luglio1694.
La bruciante sconfitta patita per opera dei francesi alla battaglia di Beachy Head del1690, nel corso dellaGuerra della lega di Augusta, era stata la premessa per la rifondazione dell'Inghilterra come potenza mondiale. L'Inghilterra era costretta a dotarsi di una flotta potente, ma le casse dello Stato erano vuote e il credito del governo di reGuglielmo III era così basso a Londra che gli era impossibile prendere in prestito la somma necessaria di1200000 £.
William Paterson presentò il progetto di banca centrale al governo nel1693, progetto che prevedeva tra l'altro la stampa di cartamoneta per coprire una parte del prestito di 1.2 milioni di sterline. Per convincerli a partecipare al prestito, i sottoscrittori dovettero essere associati sotto il nome diGovernor and Company of the Bank of England. La Banca ricevette la gestione delbilancio dello stato e deldebito pubblico, nonché il privilegio di stamparecartamoneta[2]. I creditori avrebbero versato allo Stato moneta metallica in cambio di titoli di stato.
IlBank of England Charter fu concesso nel1694[3]. Date le cattive condizioni delle finanze statali, il prestito era restituito con un interesse annuo dell'8%. Il brevetto durava dodici anni e fu rinnovato nel1742, nel1764 e infine nel1781.
Vignetta satirica contro l'introduzione della cartamoneta
La banca si trasferì in Threadneedle Street nel1734[4] e lentamente acquisì i terreni circostanti, sui quali fu costruito l'attuale edificio.
In base alla concessione del1781 la Banca d'Inghilterra doveva mantenere riserve auree sufficienti a pagare le banconote a vista. La convertibilità fu sospesa fra il1797 e il1821 a causa delle guerre napoleoniche.
IlBank Charter Act del1844, emanato sotto il governo diRobert Peel, collegò la quantità di cartamoneta stampata alle riserve auree conservate e diede alla Banca d'Inghilterra diritti esclusivi riguardo alla emissione delle banconote. Le banche private che avevano ricevuto il diritto di stampare cartamoneta, lo conservarono a patto che avessero sede fuori Londra e che depositassero il controvalore delle banconote stampate. Cosicché solo poche banche continuarono a stampare moneta fino a che l'ultima fu rilevata nel1927: tali banconote ebbero corso legale fino al1964. Le banche private d'emissionescozzesi enordirlandesi conservano tuttora il diritto di emissione.
La Gran Bretagna mantenne ilsistema aureo fino al1931, quando le riserve auree e in valuta estera furono trasferite alTesoro, sebbene abbiano continuato ad essere gestite dalla Banca d'Inghilterra.
Il 1º marzo1946[6][7] ilBank of England Act emanato dal governo laburista diClement Attlee nazionalizzò la Banca, assegnandone la proprietà al Tesoro.
Nel Dopoguerra la Banca perseguì gli obiettivi dell'economia keynesiana, in particolare lafacilitazione monetaria e i bassi tassi d'interesse al fine di sostenere ladomanda aggregata. Cercò però anche di mantenere stabili i tassi di cambio e di fronteggiare l'inflazione e la debolezza della sterlina attraverso il controllo dei cambi[8].
Nel1981 fu abolita lariserva obbligatoria che le altre banche dovevano depositare presso la banca centrale in misura proporzionale ai loro depositi.
Nel1998 ilBank of England Act garantì alla Banca d'Inghilterra indipendenza rispetto alla politica monetaria da adottare[9], in particolare in merito ai tassi d'interesse per conseguire il risultato dell'inflazione annua al 2,5%[10]. L'obiettivo fu successivamente modificato in un'inflazione programmata al 2%[11]. Se l'inflazione si discosta di più dell'1% da quanto programmato, il Governatore deve scrivere una lettera alCancelliere dello Scacchiere spiegandone le ragioni e dichiarando che provvedimenti intende prendere.
Durante gli anni '90 la stessa Banca d'Inghilterra fu candidata alla privatizzazione.
La banca ha il ruolo di promuovere e mantenere la stabilità monetaria e finanziaria del Regno Unito, di condurre la politica di cambio, di assicurare la distribuzione dellesterline inInghilterra e nelGalles (inScozia le tre principali banche possono emettere moneta in maniera indipendente tramite la royal mint, anche se in accordo con la BoE) e di prestare alle banche commerciali, ha inoltre rapporti fiduciari con la Santa Sede.