Ilnome scientifico della tribù è stato definito dal botanico tedescoKarl Sigismund Kunth (Lipsia, 18 giugno 1788 – Berlino, 22 marzo 1850) e dal botanico, naturalista e politico belgaBarthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878) nella pubblicazioneAnalyse des Familles de Plantes: avec l'indication des principaux genres qui s'y rattachent. Tournay (Anal. Fam. Pl. 63. 1829) del 1829.[5]
Il portamento dellespecie di questatribù èarbustivo o cespuglioso (in genere questi bambù sono mono-cespitosi). Queste piante sempreverdi in genere sono molto vigorose, possono essere alte da pochi centimetri fino a raggiungere notevoli dimensioni (anche40 m di altezza e30 cm di diametro).[1][6][7][8][9][10][11]
Leradici in genere sono del tipo fascicolato derivate darizomi a collo corto (pachimorfi). Fa eccezione la sottotribùChusqueinae in cui i rizomi sonoamfimorfi (presumibilmente uncarattere derivato). La loro tipologia di sviluppo è molto variabile; infatti sono presenti specie dove le radici si sviluppano considerevolmente in orizzontale o in verticale e si allontanano molto dal loro punto di origine ed altre invece che hanno uno sviluppo molto contenuto, conhabitus cespitoso.
Iculmi sono legnosi, con portamento eretto o rampicante o pendente. Alla base sonosimpodiali.
Inodi non sono gonfi, a volte sono quasi solidi e leggermente prominenti.
Gliinternodi sono affusolati, vuoti o solidi. I bambù, essendo pianteMonocotiledoni, non hannoaccrescimento secondario, e quindi completata la loro crescita non si allargano di diametro di anno in anno.[12]
Per ogni nodo sono presenti molti rami (con 1 - 3 rami dominanti), o pochi rami a seconda della specie. I rami, in genere, sono derivati da una singola gemma.
Lefoglie lungo ilculmo sono disposte in modo alterno, sonodistiche e si originano dai varinodi. Sono composte da unaguaina, unaligula e una lamina.
Le guaine (a volte coriacee, altre volte pelose e larghe) sono decidue o persistenti, con o senza padiglioni auricolari, e marginifimbriati (oppure no). In alcune specie le basi delle guaine sono rugose oppure sono ondulate vicino all'apice.
Le ligule in genere sono brevi, oppure (in alcune specie) vistose; in altre specie le ligule sono membranose e cigliate.
Le lamine delle foglie sono erette o riflesse (a volte sono erette alla base e riflesse in alto) con forme dalanceolate a lanceolato-lineari o triangolari ooblunghe; in alcune specie terminano in modoapicolato. In alcune specie sulla superficie della lama fogliare della cera è distribuita in modo diseguale, lasciando sul latoabassiale uno stretto settore marginale con cera nulla o ridotta. Ilmesofillo (strato interno della foglia tra le dueepidermidi) nelle regioni intercostali è formato da fibresclerenchimatiche.
Le venature sonoparallelinervie con deboli venature trasversali (quelle trasversali a volte sono poco visibili o inesistenti). Le lamine normalmente non sono tessellate. Delle venature sono presenti anche nelle ligule. La venatura mediana (o centrale) è formata da un unico fascio vascolare.
Le guaine sono provviste o prive di padiglioni auricolari e possono essere o no fimbriate. Inoltre le guaine delle foglie del fogliame possono essere vistosamentecarenate. Nelle specie di questo gruppo le lamine del fogliame sono grandi, oppure sottili e coriacee. La superficieadassiale può (oppure no) contenere deglistomi. In alcune specie le foglie del fogliame possono essere assenti (in questo caso la funzionefotosintetica è trasferita alla guaina e al culmo). Possono essere presenti dei pseudo-piccioli scuri oppure possono essere provviste di una stretta striscia (senza cera) lungo il margineabassiale.
L'infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicementespiga) è per lo più ramificata e ha la forma di una grandepannocchia aperta. Le spighette,sessili opedicellate, sono disposte in grappoli ainodi e sottese da alcunebrattee (ampiprofilli doppiamentecarenati oppure a singola carena). In alcune specie l'infiorescenza non è ramificata ed è sottesa da unabrattea e un profillo (i profilli, particolari brattee a protezione dell'infiorescenza, hanno in genere delle forme triangolari). Sono presenti dellepseudospighette. In alcune specie le infiorescenze non sono ramificate e sono circondate da unaspata.
L'infiorescenza secondaria (ospighetta, o pseudospighetta)prende la forma di spighette formate da alcuni fiori (fino a 28 più alcuni fiori ridotti) sottesi da due-quattrobrattee chiamateglume (divise in inferiori e superiori). Le spighette possono terminare all'apice con un fiore sterile (a volte quello prossimale è sterile, mentre è fertile quellodistale). Alla base di ogni fiore sono presenti duebrattee: lapalea e illemma. La disarticolazione avviene nei nodi dellarachilla sopra le glume (ma non in tutti i generi). Talvolta larachilla presenta una estensione con 1 - 3 fiori rudimentali. In particolare:
le glume sono 2 - 3 o 6 (altre volte possono essere assenti o ridotte); le forme possono essere da ovate alanceolate o ancheorbicolari; gli apici possono essere acuti oppure ottusi. Alcune glume possono essere ispide, altre persistenti. Possono avere fino a 20 e più venature longitudinali.
i lemmi sono ampi con molte venature; all'apice possono avere un lungomucrone. Le forme variano da ovate alanceolate, sono scariosi (o a consistenza cartacea) e privi di ciglia e diali. Possono avere fino a 40 venature longitudinali.
le palee sono doppiamente carenate con apici acuti o brevemente bifidi (all'apice sono dentate e possono avere due punte). In genere sono più corte dei lemmi e hanno una consistenza membranosa.
Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguenteformula fiorale:[6]
P 2,A (1-)3(-6),G (2–3) supero, cariosside.
Ilperianzio è ridotto e formato da due o trelodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3sepali). Le lodicule hanno una consistenza membranosa. In alcuni generi le lodicule sono assenti.
Ifrutti sono del tipocariosside, ossia sono dei piccoli chicchiindeiscenti, affusolati con apice peloso o sferici, nei quali ilpericarpo è formato da una parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo, carnoso e succulento, è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto diepiblasto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono. La fessurascutellare è assente.
Le radici diventano legnose a causa della crescita di densi ammassi disclerenchima che si formano sia esternamente che internamente attorno ai fasci vascolari della radice. L'altezza dei bambù è fortemente correlata alla pressione della radice, che fornisce la forza necessaria per riempire i vasixilematici embolizzati lungo ilculmo.[13]
Lo sviluppo delculmo avviene in due fasi. Una prima fase non ramificata porta le foglie del culmo e il culmo stesso alla massima altezza di sviluppo (gliinternodi si allungano indipendenti dalla fioritura). Nella seconda fase si ha lo sviluppo delle varie ramificazioni con le foglie del fogliame e successivamente la fioritura. Lo sviluppo dei rami èacropeto (o anche bidirezionale).[14][15]
In questa tribù sono presenti dellepseudospighette con 2 o più fiori. Le pseudospighette si formano quando il tessutomeristematico del ramo cessa di produrre foglie normali e incomincia a produrre un insieme dibrattee, alcune delle quali hanno dei boccioli germinali nelle loro ascelle che poi alla fine iniziano a produrre fiori.[1]
La fioritura delle specie di questa tribù è per lo più ciclica e tardiva: le specie del genereBambusa bambos (sottotribùBambusinae) fioriscono dopo il trentaduesimo anno di età; le specie del genereDendrocalamus al cinquantacinquesimo; altri bambù al sessantacinquesimo anno di vita. In alcuni casi la fioritura di una singola specie è sincronizzata a livello globale. Ad esempio una fioritura mondiale si è avuta nel 1932 da parte della specieBambusa nigraLodd. ex Lindl. (sinonimo diPhyllostachys nigra(Lodd. ex Lindl.) Munro ora descritta all'interno della tribùArundinarieae).[12]
In generale, le erbe dellePoaceae sono impollinate in modoanemogamo. Glistigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
La fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
I semi cadendo a terra, dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento (dispersione anemocora), sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazionemirmecoria).
La maggior parte delle specie di bambù sono originarie dell'Asia (dove raggiungono il limite settentrionale del loroareale a 50° N dilatitudine) e dell'America (dove raggiungono i 47° S inCile). Le si possono trovare ad altitudini variabili, sino ai 3000 m sull'Himalaya. Alcune specie sono spontanee inAfrica (in particolare nell'Africa sub-sahariana e inMadagascar) e inOceania. Non esistono specie spontanee inEuropa.
La famiglia dellePoacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[9][16]. È suddivisa in 12 sottofamiglie, la tribù Bambuseae fa parte della sottofamigliaBambusoideae.[1][6]
La definizione della sottotribùDinochloinae è relativamente recente; in precedenza i suoi membri erano inclusi all'interno delclade "DMNS" ("Dinochloa + Neololeba + Mullerochloa + Sphaerobambos") nella sottotribùBambusinae.[1]
La definizione della sottotribùHolttumochloinae è relativamente recente; in precedenza i suoi generi erano inclusi all'interno delclade "HK" ("Holttumoclhoa + Kinabaluchloa") nella sottotribùBambusinae.[1]
La tribù è suddivisa in due grandi gruppi (cladi) geografici: il "Clade Neotropicale" e il "Clade Paleotropicale". Tale suddivisione è anche supportata dalle analisifilogenetiche delgenoma delcloroplasto. Il "Clade Paleotropicale" èmonofiletico mentre la monofilia del "Clade Neotropicale" è debolmente supportata. Alcune filogenesi sia nei cladi neotropicali che paleotropicali identificano dei geni nucleari correlati al genoma delleArundinarieae (la prima tribù della sottofamiglia ad essersi evoluta).[1]
Lasinapomorfia per questo gruppo è rappresentata dallo sviluppo dei rami che èacropeto (o anche bidirezionale): i culmi raggiungono la loro piena altezza senza produrre rami ma solo foglie; in seguito dai culmi si originano (raramente) dei rami e foglie di fogliame, iniziando dalla base o dal centro della pianta e procedendo in modo acropeto o bidirezionale.[1]
È presente un fiore perspighetta. - Larachilla è senza estensione. - Le spighette hanno quattroglume. - Le celle sussidiarie (o annesse) deglistomi hanno almeno due papille.
Sulla superficie della lamina fogliare è presente della cera distribuita in modo diseguale, lasciando sul latoabassiale uno stretto settore marginale con cera nulla o ridotta. - Nelle regioni intercostali delmesofillo (strato interno della foglia tra le dueepidermidi) sono presenti delle fibresclerechimatiche. - La venatura mediana (o centrale) è formata da un unico fascio vascolare.
Le foglie del fogliame di entrambe le superfici delle lamine (adassiale cheabassiale) sono ricoperte dastomi (gli stomi adassiali sono ricoperti da papille).
Lostilo è allungato e cavo - L'ovario èglabro - La sezione trasversale delle foglie è asimmetrica attorno alla nervatura centrale, con un insieme di prominenti cellule a forma di bolla su un solo lato, creando un contorno concavo sul lato della nervatura centrale e convesso sull'altro.
Il "core" del Clade Paleotropicale presenta ancora qualche incertezzafilogenetica. Qui di seguito è riportato un'altra rappresentazione (semplificata) delcladogramma Paleotropicale.[21]
La seguente tabella mostra una stima dei tempi di divergenza dei nodi indicati (sono state usate diverse strategie di calibrazione includendo anche informazioni fossili).[22]
Foglie di bambù a fusto nero (probabilmente speciePhyllostachys nigra)
Molti bambù sono popolari come piante da giardino. Nella coltivazione, necessitano di cure per contenere il loro comportamento invasivo. Si propagano principalmente attraverso le radici e/o rizomi, i quali possono propagarsi sotto terra e lanciare nuovi culmi che spuntano in superficie. Vi sono due modi per la propagazione dei bambù: monopodiali e simpodiali. Le specie di bambù monopodiali hanno una propagazione sotterranea lenta; nelle specie di bambù sinopodiali, invece, si riscontra un'alta variabilità; ciò è riferibile ad entrambe le specie in riferimento alle condizioni di suolo e di clima.
Alcune possono emettere ricacci per la lunghezza di svariati metri all'anno, mentre altre possono restare nella medesima area per lunghi periodi. Se trascurate, negli anni possono diventare invasive e causare problemi colonizzando aree adiacenti a villaggi, paesi o coltivazioni.
Una volta stabilitosi come cespo, è difficile rimuovere completamente il bambù senza estirpare l'intera rete di rizomi sotterranei. Se il bambù deve essere rimosso, un'alternativa allo scavo può essere il taglio raso delle canne e il taglio successivo e ripetuto dei nuovi getti appena escono dal terreno, fino a che il sistema radicale non esaurisca la sua riserva di energia e muoia. Se si permette alle foglie di compiere la fotosintesi, il bambù sopravviverà e continuerà a propagarsi.
Esistono due principali metodi per prevenire la propagazione dei nuovi getti di bambù nelle aree adiacenti l'impianto. Il primo sistema è la bordatura o rimozione di ogni rizoma che sfugga ai confini dell'area destinata alla sua coltivazione. Gli attrezzi normalmente utilizzati sono uncini, vanghe e zappe.I rizomi si trovano generalmente in prossimità della superficie (sotto uno strato sottile di terreno), così che se la potatura dei rizomi viene eseguita due volte l'anno, interesserà la maggior parte, se non tutti, i nuovi ricacci. Alcune varietà possono avere percorsi più profondi (oltre la tipica profondità della vanga). Queste sono più difficili da controllare, e necessiteranno di tagli più profondi.Una manutenzione frequente rivelerà le principali direttrici di crescita e la disposizione del sistema radicale. Una volta tagliati, i rizomi devono essere rimossi. L'emergenza di un getto di bambù all'esterno dell'area dopo la bordatura, indica la precisa posizione di un rizoma non localizzato in precedenza. Le radici fibrose che si irradiano dal rizoma non generano ulteriori getti, quindi possono essere lasciate nel terreno.
Il secondo metodo implica il contenimento con una barriera fisica. Il cemento e il polietilene ad alta densità in speciali rotoli sono i materiali più comuni. Questi vengono piazzati in un fossato profondo60-90 cm (2-3 piedi) attorno all'impianto, con un angolo aperto verso l'alto in modo da direzionare la crescita dei rizomi verso la superficie del terreno. I rizomi più forti e gli attrezzi possono forare le barriere in plastica piuttosto facilmente, quindi occorre lavorare con particolare attenzione. Il bambù cresciuto all'interno di tali barriere è molto più difficile da espiantare rispetto agli impianti cresciuti in libertà.Le barriere e la bordatura non sono necessari per bambù cresciuti a macchia. Le macchie di bambù possono essere eradicate se si espandono eccessivamente.
Il bambù si è meritato l'epiteto di "acciaio vegetale", grazie alla straordinaria resistenza meccanica sia alla compressione che alla trazione.
Il bambù ha un legno cavo ma anche leggero e resistente, perciò viene impiegato da secoli per gli usi più diversi.
Esso, come narraMarco Polo nel suoMilione, veniva impiegato nelDuecento in Cina per ottenere delle robuste corde per tirare in secca le navi. Queste stesse funi sono state anche utilizzate per la costruzione di ponti sospesi, il più longevo dei quali ha collegato per oltre 1 700 anni (fino al 2008) le sponde del fiume Min. Sempre nel Paese estremo orientale i tronchi di bambù sono stati usati per costruire tubature di irrigazione per i campi di riso, le più estese delle quali coprivano un'area di5300 km² nella provincia delSichuan. Altre tubazioni dello stesso materiale sarebbero state utilizzate per la distribuzione del gas naturale dai giacimenti fino ai villaggi. Sempre nella provincia del Sichuan si è usato il legno di bambù per costruire abitazioni le quali hanno una notevole resistenza alle sollecitazioni dei terremoti, come dimostrato nel 1991, quando 20 case non riportarono significativi danni.
Applicazioni diverse si possono anche incontrare nella creazione di armi, trappole (molto utilizzate daivietcong durante laguerra del Vietnam), vele (ottenute da stuoie di bambù), carta (tramite la riduzione in piccoli pezzi delle canne, la loro cottura e la successiva pressatura della poltiglia ottenuta per realizzare fogli compatti), tessuti,telai per biciclette, farmaci e filtri per aria e acqua.
In ambito ingegneristico, il bambù può essere usato come materiale da costruzione. Infatti, grazie alle sue buone proprietà meccaniche[23], il bambù è un materiale che può essere adottato al posto dei classici materiali strutturali quali acciaio, calcestruzzo armato e legno. Attualmente la pianta può essere impiegata in quattro modi differenti nell'ambito dell'ingegneria del bambù[24]. Il modo più naturale e più antico è quello di usare la pianta nella sua forma naturale, ovvero sfruttando la forma delculmo per realizzare pilastri e travi. Una seconda modalità di impiego consiste nel ricavare dal culmo lamelle di varie dimensioni e incollarle fra loro con colle idonee ottenendo un prodotto ingegnerizzato chiamato appunto bambù lamellare[25]. Il culmo di bambù può, inoltre, essere usato come armatura all'interno delle membrature di calcestruzzo[26] fornendo così una efficace alternativa rispetto all'acciaio. Infine, le fibre di bambù sono una valida risorsa per la realizzazione dimateriali compositi fatti con matrici sintetiche derivanti dal petrolio o naturali[27] (bioplastiche). Ancora oggi si possono trovare in Cina anche ponteggi costruiti in bambù, per agevolare lavori nelle costruzioni[28].
In ambito alimentare, i germogli della pianta sono stati utilizzati come alimento e dalle foglie si sono ottenute delle particolari bevande alcoliche. Le canne sono oggi utilizzate in Cina per la fermentazione del vino. InThailandia viene mangiata l'intera pianta.
La speciePseudosasa amabilis, originaria della regione delGuandong nella Cina meridionale, è utilizzata in tutto il mondo per la costruzione delle canne per lapesca a mosca.
La speciePhyllostachys bambusoides (o bambù gigante da costruzione, comunemente chiamato anche madake o metake) è utilizzata in mille modi diversi, fra cui la costruzione di strumenti musicali, come flautishakuachi odidgeridoo, o per la costruzione di archi giapponesi nella disciplina delKyudo.
In ambito artistico, l'afghano Massoud Hassani ha utilizzato il bambù per realizzare l'opera Mine Kafon esposta alMOMA diNew York. L'ispirazione dell'opera venne all'artista ripensando ai piccoli oggetti che costruiva aKabul da bambino con il bambù. Capitava irrimediabilmente che il vento trasportasse questi piccoli giocattoli suicampi minati. Tornato molto tempo dopo nel suo luogo di origine, gli venne in mente di costruire versioni 20 volte più grandi di quei giochi, in modo tale che pesando di più ma conservando la leggerezza potessero sminare in maniera economica le zone minate che ancora oggi sono presenti nel paese. L'opera è una reinterpretazione artistica di questa soluzione.
Modello cinese di una barca in bambù, risalente alla tardaDinastia Qing
La longevità dell'albero del bambù lo rende per i cinesi un simbolo di lunga vita, mentre inIndia è un simbolo di amicizia. Il fatto che la fioritura avvenga raramente ha reso l'evento un segno dell'incombente arrivo di carestia alimentare. Si dice che questa credenza sia dovuta al fatto che i topi si nutrano a profusione dei fiori caduti, moltiplicandosi quindi a dismisura e di conseguenza distruggendo gran parte dei raccolti e delle riserve di cibo locali. La più recente fioritura avvenne nel maggio del2006 (vediMautam).Si dice che il bambù fiorisca in questo modo soltanto ogni 50 anni[29].
Il bambù è la principale fonte di cibo per il panda gigante: ammonta a circa il 99% della sua dieta alimentare.
Diverse culture asiatiche, inclusa quella delleIsole Andamane, credono che l'umanità discenda da uno stelo di bambù. Nel mito della creazionefilippino, la leggenda narra che il primo uomo e la prima donna vennero liberati per l'apertura di un germoglio di bambù che emerse su un'isola creata dopo la battaglia tra le forze elementari (Cielo e Oceano). Nelle leggende dellaMalaysia una storia simile include un uomo che sogna una bellissima donna mentre dorme sotto una pianta di bambù; si sveglia e rompe lo stelo di bambù, scoprendo la donna all'interno di esso. InGiappone, molto spesso una piccola foresta di bambù circonda unmonasteroscintoista come parte della barriera sacra contro ilmale. In Giappone il bambù viene considerato come il secondo in rango nella categoria del "legno di pino Matsu, poi il bambù,Ume (a volte tradotto come pruno)" e questa sequenza viene eseguita quando si ordina un pranzo a base disushi oppure quando si prende una camera nei tradizionali alberghiryokan.
Il bambù delleHawaii ('ohe) è una materializzazione corporea (kinolau) del dio creatorepolinesiano Kane.
^ S. Kaminski, A. Lawrence, D. Trujillo,Structural use of bamboo. Part 1: Introduction to bamboo, inThe Structural Engineer, vol. 94, n. 8.
^ M. Fabiani,Bamboo structures: Italian culms as likely resource for green buildings, PhD thesis, Italy.
^ B. Sharma, A. Gatóo, M. Bock, M. Ramage,Engineered bamboo for structural applications, inConstruction and Building Materials, vol. 81.
^ K. Ghavami,Bamboo as reinforcement in structural concrete elements, inCement & Concrete Composites, vol. 27.
^ H.P.S. Abdul Khalil, I.U.H. Bhat, M. Jawaid, A. Zaidon, D. Hermawan, Y.S. Hadi,Bamboo fibre reinforced biocomposites: A review, inMaterials and Design, vol. 42.