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Anatolia

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediAnatolia (disambigua).
Anatolia
Vista aerea invernale
StatiTurchia (bandiera) Turchia
TerritorioAsia occidentale
LingueTurco, Curdo
La tradizionale definizione di Anatolia all'interno dellaTurchia moderna[1][2]

L'Anatolia (dalgreco anticoἀνατολή, ‘dal luogo ove sorge il sole’ e quindi ‘Oriente’, in quanto situata a est dellapenisola ellenica) è unaregione storico-geografica dell'Asia occidentale compresa nell'odiernaTurchia[3].

Anatolia (proiezione ortografica)

Conosciuta fin dall'antichità anche comeAsia Minore (o anche soloAsia in senso stretto), lapenisola è bagnata dalMediterraneo a sud, dalmar Egeo a ovest, dalmar di Marmara a nord-ovest, dalmar Nero a nord, e presenta un territorio per lo più montuoso, con al centro un vastoaltopiano delimitato a nord dalla catena deimonti Pontici, e attraversato a sud da quella delTauro.

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia dell'Anatolia.
Paesaggio con abitazioni rupestri inCappadocia, regione storica dell'Anatolia (Turchia).

Grazie alla sua posizione strategica di comunicazione fraAsia edEuropa, l'Anatolia è stata la culla di numerose popolazioni e civiltà fin dall'età preistorica: insediamentineolitici si trovano aÇatal Hüyük,Çayönü,Nevalı Çori,Hacilar,Göbekli Tepe eMersin. Lo stesso insediamento diTroia risale al Neolitico, e continua fino all'età del ferro. Da qui sembrerebbe essere partita una popolazione che si insediò aCreta nel 2800 a.C.

Età antica e Medioevo

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Biblioteca di Celso adEfeso

La penisola anatolica è stata la culla di una moltitudine diciviltà e di organizzazioni statali durante tutto il corso dellastoria dell'umanità. Tra le varie civiltà che vi si svilupparono nell'antichità, ricordiamo gliIttiti, iFrigi, iTraci, iLidi, gliArmeni e gliElleni (Greci). Incorporata negliImperipersiano,"persiano-macedone" eromano, l'Anatolia seguì le vicissitudini di quest'ultimo, finché non fu invasa dalla stirpe tribale degliOghuz, dietnia turca, a partire dall'XI secolo, a seguito della vittoria sull'esercito bizantino diRomano IV Diogene ottenuta nellabattaglia di Manzicerta. Gli elementi turcomanni furono presto organizzati in gran parte sotto il vessillo deiturchi Selgiuchidi, i quali fondarono una fiorente e potente organizzazione statale con capitaleEsfahan (i cosiddetti "Grandi Selgiuchidi") ed ilSultanato di Rum, entrambi distrutti nel corso delle grandi invasionimongole. Altra struttura statale turca in Anatolia fu quella deiDanishmendidi.

La conquista ottomana

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Nel corso delXIV e delXV secolo gliOttomani, anch'essi componenti della tribù turca degli Oghuz, riuscirono a imporre la propria egemonia oltre che in Anatolia anche su parti sempre più vaste del mondo bizantino e, successivamente, nellapenisola balcanica: espansione coronata dallaconquista di Costantinopoli da parte del sultanoMehmet il Conquistatore (in turcoFatih Sultan Mehmet) nel1453.

Sotto i suoi successori l'Impero ottomano continuò una politica di espansione che lo portò ad essere, alla metà delXVI secolo, durante il regno del sultanoSolimano il Magnifico, la prima potenza militare ed economica d'Europa e delbacino del Mediterraneo. ConMehmet III (1566 -1603) l'impero subì tuttavia i suoi primi importanti insuccessi che, dal XVII secolo divennero la dimostrazione di una crescente e sempre più ingovernabile crisi militare, economica e politica.

Età contemporanea

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Tra la seconda metà delXIX secolo e l'inizio delXX secolo con il progressivo declino dell'Impero Ottomano si verificò una sempre più costante migrazione di popolazioni non-musulmane dall'Anatolia verso l'Europa, come ad esempio l'esodo dei Greci dell'Asia Minore,del Ponto e diCostantinopoli verso il neonatoRegno di Grecia, verso gliStati Uniti d'America o il resto d'Europa.

La regione dell'Anatolia rimase di fatto una realtà multietnica fino alla prima parte del XX secolo con la coincidenza tra la fine dell'Impero Ottomano e la nascita dimovimenti nazionalisti turchi che applicarono politiche discriminatorie a scapito delle altre nazionalità della regione. Durante laPrima guerra mondiale, ilgenocidio armeno, ilgenocidio dei Greci del Ponto ed ilgenocidio assiro segnarono una drastica riduzione e quasi scomparsa della secolare presenza armena, greca e assira in Anatolia.

La neonataRepubblica di Turchia, sorta nel1923 dalle ceneri dell'Impero Ottomano, riuscì ad affermare fin da subito il proprio controllo su tutta la regione dell'Anatolia. In seguito allaguerra greco-turca del 1919-1922 ciò che rimaneva della comunità dei Greci dell'Anatolia fu costretta a lasciare la regione nel quadro delloscambio di popolazioni tra Grecia e Turchia del 1923. Al giorno d'oggi la comunità dei Greci d'Anatolia conta meno di5000 abitanti.

Società

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Popolazioni

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Fra le civiltà che si sono succedute nel controllo della zona, ricordiamo antichi regni fondati dapopoli anatolici come quelloittita, quellofrigio, quellolidio, quellopontico; la regione fu interessata nei secoli anche dal dominio o dal passaggio di popoli iranici, dall'insediamento di genti traciche (iBitini) e celtiche (iGalati), dalla colonizzazione e civilizzazionegreca, dalla presenzaarmena, dal dominioromano e poibizantino e infine dall'insediamento digenti turche a partire dall'XI secolo.

Lingua

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A causa di questa commistione di popolazioni, nella regione si sono diffuse numeroselingue e ceppi linguistici: alcuni studiosi ipotizzano che l'Anatolia sia stato il centro di diffusione dellelingue indoeuropee verso l'Europa.

Panorama dalle coste meridionali dell'Anatolia

Oggigiorno l'Anatolia fa parte interamente dellaTurchia e i suoi abitanti parlano ilturco, a causa dell'assimilazione conseguente alla conquista della regione da parte di genti turche che vi si insediarono a partire dall'XI secolo e in seguito alGenocidio armeno e la cosiddettaCatastrofe dell'Asia Minore nella prima metà del XX secolo. Nonostante ciò, nella zona sud-orientale, presso i confini conIraq eIran, permane una forte minoranza dietnia elingua curda.

Religioni

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Dervisci roteanti

Musulmanisunniti ealeviti 97%,cristiani,atei eagnostici 3%.[senza fonte][4]

Clima

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Convivono tre distinte realtà climatiche e conseguentemente vegetazionali: sulla fascia mediterranea si hanno estati anche molto calde e inverni miti con precipitazioni che si fanno copiose sui rilievi del Tauro maggiormente investiti dalle correnti umide mentre in diverse zone si registrano spiccati caratteri subtropicali.

C'è una vera differenza tra le regioni litoranee ed il retroterra, con regioni che sono ad altitudini maggiori. Il clima diventa più estremo in Anatolia centrale ed orientale con estati calde e asciutte in cui le temperature possono arrivare42 °C, ed inverni freddi, nevosi a causa delle elevate altitudini; la primavera e l'autunno portano invece le piogge. La temperatura ad Ankara varia da−4 °C a30 °C; nell'interno Erzurum a 1 869 metri di quota ha una temperatura media di6 °C con453 mm di precipitazioni.

Temperature e precipitazioni medie nella città diVan (Anatolia orientale).

Musica

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Il genere musicale più popolare in Anatolia, è iltürkü, che viene suonato con ilsaz.

Ecosistemi

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Un villaggio di montagna nella provincia di Giresun, nel nord dell'Anatolia

La diversità topografica e climatica della enorme penisola anatolica ha generato una pari diversità diflora efauna, distribuita su tutto il territorio in primis aree ricche diconifere ecaducifoglie, ma all'opposto anche areesteppose e con principi didesertificazione.

Note

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  1. ^Merriam-Webster's Geographical Dictionary, 3ª ed., Springfield, 1997, p. 46,ISBN 0-87779-546-0.URL consultato il 18 maggio 2001(archiviato il 24 ottobre 2013).
  2. ^ Stephen Mitchell,Anatolia: Land, Men, and Gods in Asia Minor. The Celts in Anatolia and the impact of Roman rule, Oxford, Clarendon Press, 24 agosto 1995, p. 296,ISBN 978-0-19-815029-9.URL consultato il 3 gennaio 2016(archiviato il 29 settembre 2015).
  3. ^Asia Minore, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 3 gennaio 2016.
  4. ^Secondo altre fonti i musulmani corrisponderebbero al 99,8% della popolazione. Cfr. AA.VV.,Calendario Atlante De Agostini 2008, Novara, Istituto Geografico De Agostini S.p.A., 2007, p. 1051,ISBN 978-88-511-1217-2.

Voci correlate

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