Conosciuta fin dall'antichità anche comeAsia Minore (o anche soloAsia in senso stretto), lapenisola è bagnata dalMediterraneo a sud, dalmar Egeo a ovest, dalmar di Marmara a nord-ovest, dalmar Nero a nord, e presenta un territorio per lo più montuoso, con al centro un vastoaltopiano delimitato a nord dalla catena deimonti Pontici, e attraversato a sud da quella delTauro.
Nel corso delXIV e delXV secolo gliOttomani, anch'essi componenti della tribù turca degli Oghuz, riuscirono a imporre la propria egemonia oltre che in Anatolia anche su parti sempre più vaste del mondo bizantino e, successivamente, nellapenisola balcanica: espansione coronata dallaconquista di Costantinopoli da parte del sultanoMehmet il Conquistatore (in turcoFatih Sultan Mehmet) nel1453.
Sotto i suoi successori l'Impero ottomano continuò una politica di espansione che lo portò ad essere, alla metà delXVI secolo, durante il regno del sultanoSolimano il Magnifico, la prima potenza militare ed economica d'Europa e delbacino del Mediterraneo. ConMehmet III (1566 -1603) l'impero subì tuttavia i suoi primi importanti insuccessi che, dal XVII secolo divennero la dimostrazione di una crescente e sempre più ingovernabile crisi militare, economica e politica.
Tra la seconda metà delXIX secolo e l'inizio delXX secolo con il progressivo declino dell'Impero Ottomano si verificò una sempre più costante migrazione di popolazioni non-musulmane dall'Anatolia verso l'Europa, come ad esempio l'esodo dei Greci dell'Asia Minore,del Ponto e diCostantinopoli verso il neonatoRegno di Grecia, verso gliStati Uniti d'America o il resto d'Europa.
La regione dell'Anatolia rimase di fatto una realtà multietnica fino alla prima parte del XX secolo con la coincidenza tra la fine dell'Impero Ottomano e la nascita dimovimenti nazionalisti turchi che applicarono politiche discriminatorie a scapito delle altre nazionalità della regione. Durante laPrima guerra mondiale, ilgenocidio armeno, ilgenocidio dei Greci del Ponto ed ilgenocidio assiro segnarono una drastica riduzione e quasi scomparsa della secolare presenza armena, greca e assira in Anatolia.
La neonataRepubblica di Turchia, sorta nel1923 dalle ceneri dell'Impero Ottomano, riuscì ad affermare fin da subito il proprio controllo su tutta la regione dell'Anatolia. In seguito allaguerra greco-turca del 1919-1922 ciò che rimaneva della comunità dei Greci dell'Anatolia fu costretta a lasciare la regione nel quadro delloscambio di popolazioni tra Grecia e Turchia del 1923. Al giorno d'oggi la comunità dei Greci d'Anatolia conta meno di5000 abitanti.
Fra le civiltà che si sono succedute nel controllo della zona, ricordiamo antichi regni fondati dapopoli anatolici come quelloittita, quellofrigio, quellolidio, quellopontico; la regione fu interessata nei secoli anche dal dominio o dal passaggio di popoli iranici, dall'insediamento di genti traciche (iBitini) e celtiche (iGalati), dalla colonizzazione e civilizzazionegreca, dalla presenzaarmena, dal dominioromano e poibizantino e infine dall'insediamento digenti turche a partire dall'XI secolo.
A causa di questa commistione di popolazioni, nella regione si sono diffuse numeroselingue e ceppi linguistici: alcuni studiosi ipotizzano che l'Anatolia sia stato il centro di diffusione dellelingue indoeuropee verso l'Europa.
Panorama dalle coste meridionali dell'Anatolia
Oggigiorno l'Anatolia fa parte interamente dellaTurchia e i suoi abitanti parlano ilturco, a causa dell'assimilazione conseguente alla conquista della regione da parte di genti turche che vi si insediarono a partire dall'XI secolo e in seguito alGenocidio armeno e la cosiddettaCatastrofe dell'Asia Minore nella prima metà del XX secolo. Nonostante ciò, nella zona sud-orientale, presso i confini conIraq eIran, permane una forte minoranza dietnia elingua curda.
Convivono tre distinte realtà climatiche e conseguentemente vegetazionali: sulla fascia mediterranea si hanno estati anche molto calde e inverni miti con precipitazioni che si fanno copiose sui rilievi del Tauro maggiormente investiti dalle correnti umide mentre in diverse zone si registrano spiccati caratteri subtropicali.
C'è una vera differenza tra le regioni litoranee ed il retroterra, con regioni che sono ad altitudini maggiori. Il clima diventa più estremo in Anatolia centrale ed orientale con estati calde e asciutte in cui le temperature possono arrivare42 °C, ed inverni freddi, nevosi a causa delle elevate altitudini; la primavera e l'autunno portano invece le piogge. La temperatura ad Ankara varia da−4 °C a30 °C; nell'interno Erzurum a 1 869 metri di quota ha una temperatura media di6 °C con453 mm di precipitazioni.
Temperature e precipitazioni medie nella città diVan (Anatolia orientale).
Un villaggio di montagna nella provincia di Giresun, nel nord dell'Anatolia
La diversità topografica e climatica della enorme penisola anatolica ha generato una pari diversità diflora efauna, distribuita su tutto il territorio in primis aree ricche diconifere ecaducifoglie, ma all'opposto anche areesteppose e con principi didesertificazione.
^Asia Minore, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 3 gennaio 2016.
^Secondo altre fonti i musulmani corrisponderebbero al 99,8% della popolazione. Cfr. AA.VV.,Calendario Atlante De Agostini 2008, Novara, Istituto Geografico De Agostini S.p.A., 2007, p. 1051,ISBN978-88-511-1217-2.
(EN) Seton H.F. Lloyd, John Frederick Haldon, John E. Woods, Donald Fyfe Easton, Philo H.J. Houwink ten Cate e Dominique P.M. Collon,Anatolia, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.