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Artiglieria

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Unità militari
UnitàNumero di soldatiGrado del comandante
Gruppo di fuoco2-5Caporale
Squadra
Carro
Pezzo
10-15
1 carro
1 pezzo
Caporal maggiore,
Sergente
Plotone
Plotone carri
Sezione
30-50
4 carri
2 o più pezzi
Maresciallo,
Sottotenente,
Tenente
Compagnia
Squadrone
Batteria
100-250
10-20 carri
variabile
Tenente,
Capitano
Battaglione
Gruppo
500-1.000Maggiore,
Tenente colonnello,
Reggimento1.500-3.000Colonnello
Brigata3.000-6.000Generale di brigata
Divisione10.000
30.000
Generale di divisione
Corpo d'armata40.000
80.000
Generale di corpo d'armata
Armata100.000
300.000
Generale d'armata
Gruppo d'armate2 o più
Armate
Generale
o superiore
Fronte/Teatro2 o più
Gruppi d'Armate
Generale dell'esercito
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Bombarda dalCodice Atlantico
Artiglieria d'epoca esposta a Fort Point, l'edificio storico sotto ilGolden Gate Bridge aSan Francisco
Pratica di tiro sulPasso del Sempione con munizioni di illuminazione. La montagna illuminata è il MonteFletschhorn

L'artiglieria è l'insieme dellearmi da fuoco e dellebocche di fuoco pesanti progettate originariamente per gliassedi.

Etimologia

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Il termine deriverebbe dallatinoars tollendi oars telorum, cioè l'arte di lanciaredardi. Nei documenti in latino medioevale si trovano le parolearteleria, artelera ed altre voci della stessa forma; tuttavia gli storici continuerebbero ad usare il termine artiglieria anche per indicare le armi da lancio precedenti l'introduzione della polvere da sparo (baliste, catapulte, briccole e simili).[1]

Storia

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SecondoLuigi Cibrario, «la voceattillieria o artiglieria» nelXIII secolo «dinotava ... tutto il materiale della guerra».[2]Ludovico Ariosto nell'Orlando furioso[3] scriveva: « L'artegliaria, come tempesta, fiocca / contra chi vuole al buon Ruggier far torto».

L'uso delle prime bocche da fuoco inEuropa risale ai primi decenni delXIV secolo: in Italia documenti ufficiali fiorentini del1326 si riferiscono all'acquisto di "pilas seu palloctas ferreas et canones de mettallo". Nel 1327 compaiono armi da fuoco aGassino[4]. Nei decenni successivi fra glistati italiani preunitari che diedero maggior sviluppo alle artiglierie vi fu laRepubblica di Venezia (le prime armi da fuoco documentate aVenezia risalgono al 1335, ma verosimilmente Venezia disponeva di artiglierie già da tempo[5]), che naturalmente curava soprattutto quelle navali. IVeneti possedevano gran numero di pezzi di tutte le specie e forme: piccoli cannoni di ferro,bombarde di tutti i calibri, fra cui alcune di notevoli dimensioni. Nella lotta che la vide contrapposta allaRepubblica di Genova, l'artiglieria fu ampiamente adoperata nelle operazioni di terra e di mare; soprattutto ebbe largo uso e notevole efficacia nellaguerra di Chioggia.

Lo sviluppo dell'artiglieria fu il primo grande cambiamento delle tecniche militari dopo ilmedioevo. Con l'età moderna lo sviluppo dell'artiglieria coinvolse lo studio scientifico di altre materie, comematematica,fisica echimica, e coinvolse anche tutte le altre armi da fuoco, comepistole,fucili,mitragliatrici. Verso la fine delXVI secolo vennero introdotti i proiettili scoppianti al posto di quelli pieni e la gamma delle bocche da fuoco si limitò principalmente al cannone, al mortaio e all'obice.[6] Le necessità imposte dalla nuova arma svilupparono tutta una serie di nuove discipline, quali lafortificazione alla moderna, l'assedio scientifico, lo sviluppo di nuovi mezzi di trasporto, nuove tattiche di spiegamento e impiego truppe. Fu conseguentemente uno degli elementi della crisi dell'ordine feudale e del sorgere degliStati nazionali.

Caratteristiche e classificazione

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Sono armi poco manovrabili ma molto potenti e vennero ampiamente utilizzate sia nelle battaglie terrestri contro la fanteria pesante sia negli assedi contro mura efortificazioni.

Esse sono caratterizzate da unabocca da fuoco montata suaffusto, in grado di sparareproiettili di grandi dimensioni a notevoli distanze, impiegando una carica esplosiva come elemento generante lapropulsione.

Per estensione tale termine denota anche i reparti dell'esercito specializzati nell'uso di tali armi.

L'artiglieria è suddivisa in:

Tipologie

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Artiglieria terrestre

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Lo stesso argomento in dettaglio:Artiglieria terrestre.

L'artiglieria terrestre è l'insieme delle armi di artiglieria progettate per l'utilizzo a terra. Può essere classificata in diverse modi, ad esempio a seconda dell'installazione, dell'impiego e della traiettoriabalistica e deiproiettili utilizzati. Tra i primi tipi si ricordano lacolubrina, labombarda ed ilfalconetto.

Artiglieria navale

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Lo stesso argomento in dettaglio:Artiglieria navale.

Una artiglieria navale è montata su unanave da guerra. Originariamente utilizzata solo per laguerra navale, in seguito fu usata anche per ilbombardamento a terra e per usoantiaereo. Il termine generalmente si riferisce a proiettili lanciati da cannoni a tubo ed esclude proiettili semoventi comesiluri,razzi emissili e quelli semplicemente gettati in mare comecariche di profondità emine navali. L'utilizzo principale è quello dellabordata.

Tra le prime tipologie vi furono cannoni in vari calibri,carronata earchibusone; mentre il primo episodio bellico in cui si vide uno studiato impiego dell'artiglieria navale fu probabilmente labattaglia di Lepanto, in cui navi fornite di cannoni prevalsero su unità combattenti secondo letattiche dell'abbordaggio e dellosperonamento, fino a quel momento le più usate nel Mediterraneo. Inizialmente non esisteva una differenziazione fra artiglierie terrestri e navali, ma alla fine delXVII secolo, pur conservando le stesse bocche da fuoco, gli affusti navali cominciarono a differenziarsi da quelli delle artiglierie terrestri, soprattutto per le diverse esigenze di spazio e di movimento. Tuttavia solo nella seconda metà delXIX secolo si arrivò ad una netta diversificazione.

Nel corso dellaguerra di secessione americana furono costruite le prime navi con corazza in ferro, che non poteva più essere perforata dai cannoni usati all'epoca sulle navi (in legno), quindi si modificò completamente l'organizzazione delle artiglierie sulle navi, concentrando il peso dellabordata in pochi cannoni di grossocalibro, invece di ripartirlo su molti cannoni di calibro più piccolo. Nel1863) inScozia fu varata, per laMarina danese, laRolf Krake, prima nave europea con cannoni non in bordata (fissi e sparanti dal bordo o fianco della nave), ma con cannoni intorretta, cioè su una struttura ruotante che poteva colpire sia in caccia (lungo la linea di movimento della nave) sia in bordata (perpendicolarmente alla linea di movimento). L'ultima evoluzione delle artiglierie navali si ebbe con laHMS Dreadnought, corazzata che fu eponima non solo di una classe, ma di un tipo di nave che dominò il mare fino all'affondamento dellaBismarck. Le artiglierie navali, a partire dalla metà del XIX secolo, sono morfologicamente cannoni, dato che hanno una lunghezza di canna superiore a 30 volte il calibro, quindi possono sparare a tiro teso. Tuttavia il tiro delle artiglierie navali è gestito come tiro di obici, in quanto le distanze a cui vengono impegnati i bersagli sono tali che non si può pensare di utilizzare il primo arco (traiettoria prima del vertice della parabola), quindi vengono gestite da appositedirezioni di tiro centralizzate presenti sulla nave con l'ausilio di tiri di aggiustamento sul bersaglio.

Con l'invenzione delleDreadnought i cannoni principali delle navi furono concentrati in torrette binate (con due cannoni) o trinate (con tre). Ogni torretta aveva la sua corazzatura e la suasantabarbara, per evitare di concentrare troppi esplosivi in un singolo locale. Fino allaseconda guerra mondiale si ebbe un continuo aumento di calibro dei cannoni navali, fino ad arrivare ai 406 mm delle navi da battagliaIowa e ai 460 mm delleclasse Yamato. Con la seconda guerra mondiale le corazzate persero il loro ruolo dominante, e le artiglierie furono progressivamente sostituite damissili, che, richiedendo meccanismi di lancio più leggeri dei cannoni, permisero di ridurre lastazza delle navi, quindi attualmente le navi armate di cannoni (corazzate) sono utilizzate unicamente per il bombardamento costiero. In generale, le unità contemporanee sono armate solo con uno o due cannoni di calibro intorno ai 130 mm, o 5pollici a tiro rapido, essenzialmente in funzione contraerea.

Artiglieria costiera

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Lo stesso argomento in dettaglio:Artiglieria costiera.

L'artiglieria costiera oartiglieria da costa comprende le artiglierie utilizzate per difendere un tratto di costa dagli attacchi provenienti da flotte nemiche. L'artiglieria costiera si è particolarmente sviluppata dalXVII alXIX secolo, nel corso delXX secolo ha perso progressivamente di importanza, quando lecorazzate hanno perso il loro ruolo dicapital ship a favore delleportaerei. Attualmente l'artiglieria costiera non ha più nessun ruolo.

Artiglieria contraerea

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Lo stesso argomento in dettaglio:Artiglieria contraerea.
Cannone contraereo 90/53 Mod 39 dellaII guerra mondiale esposto al museo della battaglia di El Alamein (Egitto)

L'artiglieria contraerea si è sviluppata nelleforze armate mondiali a partire dallaprima guerra mondiale, raggiungendo la sua maturità nel corso dellaseconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi. A partire dagli anni sessanta imissili contraerei stanno prendendo sempre più spazio nei confronti dei cannoni.

In Italia 20 gennaio1915 fu costituito ilI Reparto di Artiglieria Contraerei su 3 Sezioni, le quali ben presto divennero 3 Batterie.Nel1916 questa specialità raggiunse 69 batterie e 25 Sezioni. Inizialmente si adottò materiale da campagna da 75A/27/906, 75/27/906 e 75/27/911 su installazioni di ripiego ed adottando per il tiro metodi empirici; un forte passo avanti fu fatto invece con l'adozione di materiale 75/27 appositamente costruito (su affusto a candeliere) ed autoportato e con l'adozione per il tiro di una vera e propria centrale (non meccanica), che riusciva, con i molti serventi di cui disponeva, a suddividere e sincronizzare abbastanza bene il diverso lavoro che era necessario compiere per la ricerca dei dati di tiro. Successivamente le Batterie contraerei aumentarono ancora, finché l'Ordinamento post bellico già contemplava unReggimento Contraerei per Corpo d'Armata.Nell'armamento, si addivenne all'adozione delle mitragliere da 20 mm, di quelle da 40 mm ed infine, del materiale da 90 mm, che tanto impiego e tanto sviluppo ebbe poi nellaseconda guerra mondiale. anche come artiglieria contro carri.

Nel1930, infine, fu costituita laMilizia per la Difesa Aerea Territoriale (M.D.A.T.) che si chiamò in seguitoMilizia per la Difesa Contraerei Territoriale (primaM.D.C.A.T., poiM.DI.C.A.T.), con gli stessi criteri seguiti per la Milizia da Costa.A tale Milizia il Regime aveva assegnato il compito di predisporre in tempo di pace e di attuare in tempo di guerra, in concorso con le unità contraeree delle Forze Armate, la difesa territoriale del Paese da attacchi aerei nemici.

Artiglieria controcarri

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Lo stesso argomento in dettaglio:Artiglieria controcarri.

L'artiglieria controcarri, intesa come uso dei cannoni nel ruolo anticarro, si è sviluppata insieme ai carri armati per tutta laseconda guerra mondiale. Successivamente ha perso progressivamente di importanza a favore delle armi (individuali o di reparto) controcarro (inizialmente ilbazooka e successivamente i missili anticarro).

Note

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  1. ^Artiglierìa, sutreccani.it.
  2. ^Luigi Cibrario,Delle artiglierie dal MCCC al MDCC, Torino, Fontana, 1847; 3ª ed.: Lione, Luigi Perrin, 1854, p. 6 (consultabile anche suGoogle Libri).
  3. ^Canto 10, ottava 51.
  4. ^(EN) Fabio Romanoni e Fabio Bargigia,The Spread of Firearms in the Visconti's Lordship (14th Century) - La diffusione delle armi da fuoco nel dominio visconteo (secolo XIV), inRevista Universitaria de Historia Militar.URL consultato il 16 marzo 2019.
  5. ^(EN) Massimo Della Giustina,Un inedito del 1335 per la storia delle armi da fuoco nel Veneto /// A new document from 1335 for the history of firearms in the Venetian Republic territories, inArmi Antiche, bollettino dell'Accademia di San Marciano (2014), pp. 49-60.URL consultato il 16 marzo 2019.
  6. ^Universo, De Agostini, Novara, Vol. I, 1962, pag.482

Voci correlate

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