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Angelo Ragazzi (Napoli,1680 –Vienna,12 ottobre1750) è stato uncompositore eviolinistaitaliano.
Ragazzi fu uno dei principali compositori napoletani di musica strumentale del XVIII secolo[1]. Nel suo stile compositivo si trova l'influenza dei concerti per violino diAntonio Vivaldi, ma anche elementi del suo maestro vienneseJohann Joseph Fux[2].
Angelo Ragazzi fu un musicista precoce e di talento, allievo di Gian Carlo Cailò presso ilConservatorio di Santa Maria di Loreto a Napoli[3]. Già nel1704 fu accolto nell'organico della Cappella reale di Napoli e tre anni dopo si trasferì aBarcellona, sempre come musicista della Cappella reale. La svolta importante della sua vita avvenne nel1713, quando venne chiamato a far parte, come violino solista, della Cappella imperiale diVienna, dove divenne ben presto musicista "di camera" diCarlo VI d'Asburgo.
Rientrato a Napoli nel1722 riprese a suonare nella Cappella reale[4], anche se solo dopo la morte diPietro Marchitelli ottenne un posto stabile[5]. L'avvento del ReCarlo di Borbone nel1734 lo convinse a tornarsene a Vienna, presso l'orchestra di corte degli Asburgo, nonostante la salute malferma gli imponesse di soggiornare in climi temperati. Visse comunque 70 anni e morì a Vienna nel1750 durante il regno diFrancesco I[6].
Compose diversi concerti e numerose sonate per violino, dei quali le stampe e i manoscritti si trovano presso ilConservatorio di Napoli.
- 2 messe (composte a Vienna nel 1736 e 1737)
- Messa a otto voci, con accompagnamento strumentale (Vienna, 1739)
- Canone per 4 voci
- Canone "Inveni hominem" per 5 voci
- 2 concerti per violino,violetta ebasso continuo (1728)
- 12 sonate a quattro Op.1 per 2 violini, viola e basso continuo (Roma 1736)
- Concerto grosso a tre per oboe, viola e basso continuo
- Sinfonia a 2 per 2 violini e basso continuo
- Fantasia a violino solo
- 2sonate in trio
- ^(EN) Renato Di Benedetto,The sonate a quattro of Angelo ragazzi (1736), inReport of the eleventh congress of Copenhagen 1972, vol. 11, Bärenreiter, International Musicological Society. Congress, 1974, p. 356.
- ^(EN) Andrew Talle,J. S. Bach and His Contemporaries in Germany, inBach Perspectives, vol. 9, Urbana, Chicago e Springfield, Università dell'Illinois, 2013.
- ^ Paologiovanni Maione,Fonti d'archivio per la storia della musica e dello spettacolo a Napoli tra XVI e XVIII secolo, Editoriale scientifica, 2001, p. 238,ISBN 978-88-88321-10-3.
- ^ Dinko Fabris,Music in Seventeenth-century Naples: Francesco Provenzale (1624-1704), Cornwall, Ashgate, p. 191,ISBN 978-0-7546-3721-9.
- ^ Guido Olivieri,Condizione sociale dei musicisti nella Napoli del ‘700: Pietro Marchitelli, inEnrico Careri e Pierpaolo De Martino (a cura di),Napoli musicalissima: studi in onore del 70º compleanno di Renato Di Benedetto, Libreria musicale italiana, 2005, p. 50,ISBN 978-88-7096-429-5.
- ^ Paologiovanni Maione,Classicità di Metastasio: la virtù del poeta e il mestiere del teatro. Musici viaggianti e itinerari della scena nell'Europa del Settecento, in La tradizione classica nelle arti del XVIII secolo e la fortuna di Metastasio a Vienna, a c. di M. Valente, Roma, Artemide Edizioni, 2003, pp. 281-301.
- Enciclopedia della musica Larousse. Ediz. italiana, 1961.
- Guido Olivieri,Tra Napoli e Vienna: musicisti e organici strumentali nel Viceregno Austriaco (1707-1736), in: Analecta Musicologica, vol. 32, 2002
(vedi anche testi citati nelle Note)