Sen si è sposato tre volte. Con la prima moglie,Nabaneeta Dev Sen, scrittrice e studiosa indiana, ha avuto due figlie: Antara, giornalista ed editrice, e Nandana, attrice diBollywood. Il matrimonio finì poco dopo il trasferimento aLondra nel1971.
Partendo da un esame critico dell'economia del benessere, Sen ha sviluppato un approccio radicalmente nuovo allateoria dell'eguaglianza e delle libertà. In particolare, Sen ha proposto le due nuove nozioni dicapacità efunzionamenti come misure più adeguate della libertà e della qualità della vita degli individui. Sen elabora la teoria dei funzionamenti, che si pone come alternativa alle più consuete concezioni del benessere economico come appagamento dei desideri, felicità o soddisfazione delle preferenze, (comunemente etichettate come concezioniwelfariste o benesseriste, di cui uno degli esempi più noti è l'utilitarismo). Ilbenessere interno lordo è la visione secondo cui la bontà di una certa situazione può essere interamente giudicata dalla bontà delle utilità di quella situazione, l'utilitarismo è un caso speciale di welfarismo. Mentre i suddetti approcci privilegiano aspetti soggettivi del benessere, la visione dei funzionamenti si basa sulla realizzazione di certe dimensioni oggettive, definite da Sen come stati di fare o di essere, o genericamente funzionamenti, che sono dei risultati acquisiti dall'individuo su piani come quello della salute, della nutrizione, della longevità, dell'istruzione." Sen intende quindi proporre, in contrasto con una teoria del benessere sociale centrata sull'appagamento mentale soggettivo e non coincidente necessariamente con livelli adeguati di vita, una prospettiva tesa all'effettiva tutela di aspetti centrali dei diritti umani.La scienza economica tende da tempo a spostare l'attenzione dal valore delle libertà a quello delle utilità, dei redditi e della ricchezza.
Leggiamo inLo sviluppo è libertà: "I livelli di reddito della popolazione sono importanti, perché ogni livello coincide con una certa possibilità di acquistare beni e servizi e di godere del tenore di vita corrispondente. Tuttavia accade spesso che il livello di reddito non sia un indicatore adeguato di aspetti importanti come la libertà di vivere a lungo, la capacità di sottrarsi a malattie evitabili, la possibilità di trovare un impiego decente o di vivere in una comunità pacifica e libera dal crimine."
Sen sottolinea la sterilità, sotto il profilo teorico, della prospettiva di discorso utilitarista affermando la necessità di mediare tra quest'ultima e una dottrina fondata sui diritti. Per l'utilitarismo ciò che conta sono gli stati di cose, la sua è un'impostazione aggregativa, non è sensibile a come le utilità sono di fatto distribuite, ma si concentra esclusivamente sull'utilità complessiva, tralasciando l'importanza dell'individuo come tale che diviene un 'tramite per progetti collettivi'.Sen è d'accordo conJohn Rawls, il quale richiede l'uguaglianza dei diritti e doveri fondamentali e sostiene in contrapposizione con l'utilitarismo che le ineguaglianze economiche e sociali sono ammesse, cioè sono giuste, ma non se avvantaggiano pochi, molti o anche i più tralasciando coloro che si trovano nelle situazioni più precarie. Il fatto che esistano degli svantaggiati è, per Rawls, un dato di fatto, ma è necessario che le istituzioni usino dei criteri che risultino compensativi rispetto a tali situazioni, egli valuta quindi il miglioramento del benessere sociale non in base allo sviluppo del benessere generale, ma soprattutto in base a quello dei più svantaggiati, senza alcuna polemica per il fatto che questo possa portare anche al miglioramento delle posizioni più avvantaggiate.
Sen utilizza il concetto diattribuzioni per indicare l'insieme dei panieri alternativi di merci su cui una persona può avere il comando in una società, usando l'insieme dei diritti e delle opportunità. Tale concetto può essere usato per spiegare le morti causate dallecarestie: le modeste attribuzioni di una parte della popolazione espone queste persone ai rischi della carestia benché il paese a cui appartengono possieda risorse alimentari sufficienti a sfamarli. Il concetto dicapacità indica l'abilità di fare cose. Dall'espansione delle capacitazioni dipende per Sen losviluppo economico. Le attribuzioni sostanziano lecapacità. L'uso di queste categorie ha spiegato perché l'India è stata capace di combattere le carestie meglio dellaCina, che a sua volta si è dimostrata più abile nel combattere la povertà e la fame endemica.
In India le opposizioni e la stampa hanno indotto i governi a intervenire per affrontare le carestie, che hanno provocato molti più morti in un paese privo di una opposizione e di una stampa libera qual è la Cina, dove politiche sbagliate non sono state corrette in conseguenza di critiche insistenti. La struttura economica capitalista dell'India d'altra parte ha fatto sì che mancasse qualsiasi tutela per la qualità della vita della popolazione più povera, e mentre in Cina si istituivano ambulatori rurali e la lunghezza della vita aumentava ciò in India non accadeva.
«sembra che l'India riesca a riempire ogni otto anni il suo armadio di più scheletri di quanti la Cina non ve ne abbia stipati nei suoi anni di vergogna [1958-61]»
Il merito di Sen è di aver usato nuove categorie, capaci di superare i limiti delle analisi economiche tradizionali. Grazie agli studi di Sen si viene infatti a delineare un nuovo concetto di sviluppo che si differenzia da quello di crescita. Lo sviluppo economico non coincide più con un aumento del reddito ma con un aumento della qualità della vita. Ed è proprio l'attenzione posta sullaqualità, più che sullaquantità, a caratterizzare gli studi di questo economista. Sen ha evidenziato come sia necessario passare dalla logica del produttivismo a quella dell'accesso al cibo e dal capitalismo caritatevole ad un sistema di leggi ed interventi che affrontino il problema alla radice.[3]
Prendendo spunto dalteorema dell'impossibilità di Arrow, Sen dimostra che, in uno stato che voglia far rispettare contemporaneamenteefficienza paretiana elibertà, possono crearsi delle situazioni in cui al piùun individuo ha garanzia dei suoi diritti. Egli dunque dimostra matematicamente l'impossibilità di perseguire l'efficienza ottimale, secondoVilfredo Pareto, e insieme il liberalismo. Il paradosso è analogo aquello di Arrow sulla democrazia. Come per quest'ultimo, sono possibili alternative sociali che non ne sono soggette, ma richiedono l'abbandono dell'una o dell'altra assunzione.
Prendiamo l'esempio di Sen del libro licenzioso. Ci sono due individui (chiamiamoli Andrea e Giorgio) e tre possibilità (1: Andrea legge il libro, 2: Giorgio legge il libro, 3: nessuno legge il libro). Andrea è un puritano e preferisce che nessuno legga il libro (possibilità 3) ma, come seconda possibilità, preferisce leggere lui il libro affinché Giorgio non possa leggerlo. Abbiamo dunque 3 preferito a 1 e 1 preferito a 2. Giorgio trova piacere ad imporre la lettura a Andrea. Preferisce 1 a 2 e 2 a 3. Secondo il principio dell'ottimo paretiano, se si deve scegliere tra 1 e 2, bisogna scegliere 1 poiché per le due persone 1 è preferito a 2.
Una società liberale non vuole imporre la lettura a Andrea e perciò 3 è preferito a 1. Essa lascia inoltre che Giorgio legga il libro (2 è preferito a 3). Abbiamo dunque 2 preferito a 3 e 3 preferito a 1. Questo risultato è contrario al principio dell'ottimo paretiano poiché, come abbiamo visto, 1 è preferito a 2. Sen intitola il suo articolo: "Sull'impossibilità di un liberale paretiano".
L'importanza della negazione dell'ottimo paretiano consiste nel superamento del concetto che il solo mercato basti per sviluppare una società liberale, derivato dal teorema di Arrow che fa da base anche al lavoro diHerbert Scarf[4] sul disequilibrio dei mercati lasciati a sé.[5]
L'azione giusta. Una giornata di studio con il Sindacato pensionati della CGIL, Ediesse, Roma, 2012
Sull'ingiustizia, Erickson, Trento, 2013
La misura sbagliata delle nostre vite. Perché il PIL non basta più per valutare benessere e progresso sociale (conJoseph Stiglitz eJean-Paul Fitoussi, Rizzoli, Milano, 2013
Un desiderio al giorno per una settimana, Mondadori, Milano, 2017