L'alfabeto ebraico (האלפבית העברי,ha-alefbet ha-ʻivri) è l'abjad con cui vengono scritti l'ebraico; inoltre loyiddish, illadino giudeo-spagnolo (da non confondere con lalingua ladina) e altre lingue utilizzate dagliebrei nel mondo, che però, pur usando i caratteri ebraici, non sono considerabiliabjad in quanto utilizzano alcune consonanti ebraiche per rappresentare le vocali.
L'alfabeto ebraico viene scritto da destra verso sinistra. Esso è composto da 22lettere, di cui due ( וvav e יjod)semiconsonanti. Cinqueconsonanti hanno una forma che cambia se finali di parola. Nella pronuncia della maggioranza degli attuali parlanti israeliani, le consonanti א e ע non hanno suono proprio, ma servono per appoggiare lavocale susseguente. La pronuncia di alcune consonanti si modifica a seconda della presenza vocalica.
La pronuncia differisce traaschenaziti (pronuncia "non-orientale") esefarditi (pronuncia "orientale"), la versione di questi ultimi è considerata lo standard[1].
I caratteripaleo-ebraici normalmente usati nelle monete ed iscrizioni dell'anticoIsraele differiscono abbastanza da quelli usati in epoca più tarda; in quanto questi ultimi derivano dal cosiddetto alfabeto ebraicoquadrato, variante dell'alfabeto aramaico in uso tra gliAssiri, e che gliEbrei cominciarono ad usare durante lacattività babilonese seguita alla sconfitta delRegno di Giuda nel VI secolo a.C.. Dopo la vittoria deiPersiani, nel III secolo a.C. gli Ebrei sempre più impiegarono la stilizzata formaquadrata dell'alfabeto aramaico allora in uso nell'Impero persiano achemenide, e che iPersiani avevano adottato dagli Assiri.
Le vocali sono rappresentate da puntini o linee (niqqud) tracciati sopra o sotto la consonante, e si pronunciano dopo la consonante stessa. Tali segni vocalici in generale non sono usati nella lingua scritta corrente.
Le vocali comparvero nel VI-VIII secolo d.C. per tramandare la tradizione fonetica del testo biblico. In altre parole, l'alfabeto ebraico originale era composto da sole 22 consonanti.[2]
Nelle pubblicazioni scientifiche l'alfabeto ebraico è talvolta usato per la trascrizione di testi epigrafici fenici e punici, nonché di testi aramaici[3].
Alla fine dell'Ottocento, in Francia, avvenne l'omologazione delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico con i 22Arcani maggiori deiTarocchi, ad opera dell'occultistaEliphas Lévi. Da quel momento cominciò a svilupparsi uno straordinario interesse degli esoteristi non ebrei verso laCabala, da essi ritenuta la più importante tradizione esoterica dell'ebraismo.
L'alfabeto ebraico, curiosamente, è stato lo strumento con il quale fu eseguita la prima forma di traslitterazione degli ideogrammi cinesi. La comunità ebraica cinese diKai Feng, fondata nelX secolo ed estintasi all'inizio delXX secolo ha lasciato degli scritti non in lingua cinese ma in caratteri ebraici[senza fonte].
^ Asher Laufer,Hebrew, inHandbook of the International Phonetic Association: A guide to the use of the International Phonetic Alphabet, Cambridge University Press, 1999, p. 96–99,DOI:10.1017/S0025100300004874,ISBN0-521-65236-7.
The Aramaic Scriptures Research Society in Israel (editor),The New Covenant commonly called The New Testament. Peshitṭa Aramaic text with a Hebrew translation, The Bible Society, Jerusalem, 1986.