Alessandria (in araboالأسكندرية?,al-Iskandariyya; ingreco antico:Ἀλεξάνδρεια?,Alexándreia; in latinoAlexandrea ad Aegyptum) è la seconda più grandecittà d'Egitto, con una popolazione di 5,2 milioni di abitanti, si estende per32 km lungo la costa delMediterraneo nella parte settentrionale del Paese, inoltre è la città più popolosa che si affaccia su di esso.
È capoluogo delgovernatorato omonimo. Si trova sulla costa delMediterraneo, ed è il principale porto egiziano e la seconda città più estesa del Paese. Si trova a208 km a nord-ovest delCairo, ad ovest deldelta del Nilo, il cuibraccio canopico, ormai asciutto, si trova a19 km dalla città.
«Alessandria finalmente! Alessandria goccia di rugiada. Esplosione di nubi bianche. Sei come un fiore in boccio bagnato da raggi irrorati dall'acqua del cielo. Cuore di ricordi impregnati di miele e di lacrime.»
Alessandria ha unclima arido (classificazione dei climi di KöppenBWh)[1], ma il prevalente vento da nord, soffiando attraverso ilMediterraneo, dà alla città un clima diverso dall'hinterland desertico[2]. Il clima cittadino mostracaratteristiche mediterranee (Csa), cioè mite, con inverni variabili e piovosi ed estati calde che, talvolta, possono essere molto umide; gennaio e febbraio sono i mesi più freschi, con temperature massime giornaliere che vanno dai12 °C ai18 °C e minime che possono raggiungere (in rari casi) i5 °C. Ad Alessandria si sono avuti anchetemporali,piogge ed addiritturagrandine durante i mesi più freschi.Luglio ed agosto sono i mesi più caldi e più secchi dell'anno con una temperatura massima giornaliera mediamente intorno ai30 °C.
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La città fu fondata nel 331 a.C. daAlessandro Magno tra la palude Mareotide (Maryut) ed ilMar Mediterraneo, davanti all'isoletta diFaro, a cui era collegata per mezzo dell'Eptastadio, una sorta didiga lunga circa 1200 m che serviva anche daacquedotto e che permise inoltre la creazione di due distinti porti. La diga ed il piano di fondazione della città sono attribuiti all'architettoDinocrate di Rodi.
Arriano narra di comeAlessandro Magno tracciasse al suolo la pianta della città servendosi - in mancanza di altro - digrano. L'episodio venne interpretato come segno di un futuro di ricchezza ed allude al ruolo della città nell'esportazione del grano egiziano.
Alessandria doveva sostituire la precedente fondazione greca suldelta del Nilo,Naucrati, avvenuta per concessione delfaraoneAmasis. Naucrati era situata a circa70 km nell'interno e non ebbe mai grande importanza al di fuori del suo ruolo commerciale. Alessandro volle invece che la sua città fosse fondata sulla costa, malgrado la cattiva qualità del terreno in questa zona e l'approdo non facile.
Le fonti antiche testimoniano che sarebbe stata costruita sul sito della più anticaRhakotis e di altri cinque villaggi. Su Rhakotis manca tuttavia una documentazione esauriente. L'ipotesi è che si trattasse anche in questo caso di un semplice villaggio di pescatori, oppure che il nome, traducibile con "l'edificio" si riferisca ad una costruzione greca preesistente od ad un posto di guardia. Un'altra ipotesi è che il termine vada inteso invece come "il cantiere" e che costituisse il nome dato dagli egiziani alla città di Alessandria nel momento in cui era in corso la sua costruzione.
Il geografoStrabone, che visse ad Alessandria intorno agli anni 20 a.C., lascia nella suaGeografia una descrizione di Alessandria di quegli anni. La città era formata da un intreccio di ampie vie, ai lati delle quali sorgevano imponenti e fastosi templi, edifici come la tomba di Alessandro e dei Tolomei, l'ippodromo, lo stadio, il ginnasio ed il famoso faro.[3] La città si erse in molti campi: a livello commerciale, sostenuto dal fiorente artigianato che lavorava metalli, vetro, bronzo, ceramica, unguenti e papiri; a livello culturale, come meta di studiosi che diedero vita alla più famosa cultura ellenistica, quella alessandrina (nella città erano infatti stati costruiti laBiblioteca ed ilMuseo). A testimonianza dei numerosi scambi sociali presenti in città, vi era la presenza di una popolazione variegata ed eterogenea, dove trovavano spazio minoranze di greci, romani, arabi e siriani.[4]
La Storia di Alessandria copre a grandi linee cinque periodi:
Regno tolemaico, dalla fondazione all'arrivo dei romani (blu)
Era romana, dall'80 a.C. all'arrivo degli arabi (verde)
La città araba dal 641 alla conquista ottomana nel 1517 (giallo)
Dominazione ottomana fino all'arrivo di Napoleone nel 1798 (grigio)
La città moderna (rosso)
Dopo la morte di Alessandro aBabilonia nel323 a.C., il suo corpo venne trasportato e seppellito nella città dal suo generaleTolomeo. Durante la lunghissima spedizione in Oriente i lavori erano stati proseguiti per opera diCleomene di Naucrati. Capitale delregno tolemaico ed erede dei traffici commerciali dellafeniciaTiro, che era stata distrutta da Alessandro durante la lotta contro l'Impero persiano, divenne rapidamente una delle città più importanti del mondoellenistico e più tardi una delle principali metropoli dell'antichità, seconda solo aRoma per grandezza e ricchezza. Il suo statuto era quello delle libere città greche e mantenne la sua assemblea cittadina sino alla conquista romana. L'autonomia le fu più tardi restituita sottoSettimio Severo.
Per tutta l'antichità rimase un prestigioso centro culturale, dando vita alla stagione dell'alessandrinismo, grazie alle istituzioni del "Museion" e della celebreBiblioteca di Alessandria. Ospitava inoltre una numerosa comunitàebraica: fu qui che laBibbia venne tradotta in greco nella versione conosciuta come dei "Septuaginta". Per tutta l'epoca ellenistica la popolazione restò suddivisa etnicamente tragreco-macedoni,ebrei, edegiziani, con leggi e costumi differenziati. Questa divisione provocò per tutta la sua storia torbidi e disordini, iniziati già durante il regno diTolomeo IV (221-204 a.C.).
Cesare vi soggiornò ospite della reginaCleopatra e dopo di luiMarco Antonio. Antonio e Cleopatra furono sconfitti daOttaviano nellabattaglia di Azio del31 a.C., in seguito alla quale l'Egitto venne annesso aRoma, come provincia imperiale, governata ossia direttamente da incaricati dell'imperatore invece che del senato. Questo più stretto controllo derivava probabilmente dalla grande importanza della nuova provincia nell'approvvigionamento di grano a Roma. La città divenne pertanto sede delprefetto d'Egitto, titolo che risente della soppressione dellaBulé cittadina voluta daOttaviano. In quest'epoca la città doveva raggiungere una popolazione di 300 000 abitanti liberi, a cui dovevano aggiungersi gli schiavi. Era la seconda città per numero d'abitanti dopoRoma.
Con la diffusione delcristianesimo divenne centro dottrinario di primaria importanza: fu qui cheAtanasio condusse la sua lotta contro l'eresiaariana, istituendo quindi ilPatriarcato di Alessandria, che ebbe grande peso nelle vicende dottrinarie dei successivi due secoli.
Il 21 luglio365 unmaremoto con un'onda di dodici metri si abbatté sulla città (terremoto di Creta del 365) provocando 5000 morti e la distruzione di gran parte dell'abitato.
Tuttavia il declino dell'impero romano, e quindi dei commerci che arricchivano la città, pare avesse già causato un generale impoverimento della popolazione, con l'abbandono di alcuni quartieri e la rovina di alcuni complessi monumentali, alcuni dei quali volontariamente distrutti nelle lotte dei cristiani contro i pagani, come in occasione del decretoteodosiano del391 ad opera del vescovoTeofilo.
La fondazione delCairo nel969 nell'area su cui sorgeva da circa tre secoli la capitale musulmana diFustāt fece rapidamente declinare l'importanza di Alessandria. Infatti il picco minimo di popolazione si registrò nel1200 circa con appena 150 abitanti. La scoperta nel1498 della rotta verso oriente, doppiando ilCapo di Buona Speranza, finì di rovinarne i commerci. Rimase tuttavia conDamietta uno dei principali porti egiziani durante il periodomamelucco edottomano. Nel1798 durante la spedizione diNapoleone Bonaparte inEgitto, la città fu presa daifrancesi e nel1801 daibritannici che sconfissero i francesi nellabattaglia di Alessandria, presso le rovine diNicopoli. Durante l'anarchia dell'ultimo periodo ottomano Alessandria era una cittadina di soli 4 000 abitanti circa.
IlchedivèMehmet Ali ne favorì la rinascita facendone la sua residenza e intraprendendo una serie di lavori pubblici: fu scavato un nuovo canale di comunicazione con ilNilo, ilCanale Mahmūdiyya, terminato nel1820 e fu nuovamente utilizzato il porto occidentale, permettendo la crescita dell'insediamento sull'isola di Faro e nel distretto dell'Eptastadio.
Come residenza dei consoli stranieri acquisì presto un carattere europeo e attrasse anche greci, ebrei e siriani. Fu minacciata dal mare nel1827 dai greci e nel1828 da una coalizione di inglesi, francesi e russi. Le fortificazioni furono rafforzate una prima volta nel1841 e nel1856 fu costruita una ferrovia che la collegava conil Cairo. L'arrivo di una flotta anglo-francese nel1882 scatenò una rivolta ed il massacro di circa 400 europei. Contemporaneamente le difese furono nuovamente rafforzate per ordine diAḥmad ʿOrābī, ministro della guerra. L'ammiraglio britannico, sirFrederick Beauchamp Seymour, più tardi lord Alcester, lanciò un ultimatum ed alla scadenza di questobombardò i forti senza tuttavia sbarcare truppe. Poiché ne seguirono altre rivolte e massacri finalmente ilRegno Unito inviò una spedizione militare e si impegnò nell'occupazione dell'intero Paese.
Il colpo di Stato militare egiziano del1952 vide il colonnelloNasser prendere il potere ed il trattato anglo-egiziano del 1954 fissò i termini per il ritiro delle truppe britanniche.
Illustrazione del 1878 con una idealizzazione dell'antica Alessandria d'Egitto
La città era suddivisa in tre principali quartieri: quello ebraico nella porzione nord-orientale della città, quello diRacotide verso est, occupato dagli Egiziani ed ilBruchion, il quartiere greco o reale, che ne costituiva la parte più splendida.
Le dimensioni della città furono già in partenza più grandi della media delle città antiche: secondo alcuni autori la cinta muraria avrebbe avuto un perimetro di15 km. Le mura furono modificate già in epoca romana ed una seconda cinta più ristretta fu costruita nell'XI secolo dal sultanoAḥmad ibn Ṭūlūn, riutilizzando diversi blocchi di quella più antica.
Due strade principali bordate da portici colonnati, di cui si riferisce una larghezza di circa60 m, si incrociavano ad angolo retto nel centro cittadino, vicino al punto dove sorgeva il "Soma", il mausoleo di Alessandro e presso l'odiernamoschea di Nabī Dānyāl (Nebi Daniel, "profeta Daniele). La linea della via est-ovest, la via "Canopica" è seguita oggi dalBoulevard de Rosette, dove sono state rinvenute tracce della pavimentazione e del canale vicino alla porta di Rosetta. Un resto consistente ne fu messo in luce nel1899 da scavatori tedeschi all'esterno delle mura orientali, in un'area ben all'interno della città antica.
La diga dell'Eptastadio, il cui nome deriva dalla sua lunghezza di settestadi, collegava l'isola di Faro alla terraferma, nel punto in cui oggi si apre la "Grande piazza" con la "Porta della Luna". Il molo, che divideva i due porti occidentale ed orientale, è oggi coperto dal moderno quartiere di Ras al-Tin, che occupa un istmo considerevolmente allargato.
Il porto occidentale ("di Eunosto") era ampio, ma affiancato da scogliere situate sull'asse dell'isoletta di Faro, come ci raccontaStrabone. Racchiudeva un porto più interno artificiale, ilKibôtos ("scatola rettangolare"). Oggi è stato obliterato dall'allargamento per la realizzazione del porto moderno.
Il porto orientale ("Gran Porto") era protetto dallo sperone di Lochias ad est e dalla punta dell'isola di Faro ad ovest. L'entrata nel porto era pericolosa per la ristrettezza dell'imbocco e numerose navi greco romane naufragate tra ilIV secolo a.C. ed ilVII secolo d.C. sono state scoperte in questa zona. Al suo interno, l'isola diAntirodi delineava una piccola baia detta "porto reale".
I palazzi reali occupavano l'angolo nord-orientale della città, sul promontorio di Lochias che dominava il porto occidentale (nella moderna zona di Pharillon). La località è attualmente sotto il livello del mare, così come il "porto privato" e l'isola diAntirrhodos.
Il "Grande teatro" sulla moderna collina dell'ospedale, nei pressi della odierna stazione Ramle. L'edificio era stato utilizzato da Cesare come fortezza. Nei pressi sorgeva il tempio diPoseidone o "tempio degli Dei Marini".Proseguendo si incontravano ilTimonium, costruito daMarco Antonio, e le strutture portuali. Dietro l'Emporium sorgeva il Cesareo, dove sorgevano i due grandiobelischi chiamati "aghi di Cleopatra", oggi trasferiti aLondra ed aNew York: il tempio fu più tardi trasformato in basilica patriarcale e i resti giacciono sotto le case moderne.
Il Ginnasio e la Palestra si trovavano nella zona orientale della città, ad una certa distanza dal mare, ma la loro posizione è sconosciuta. Sconosciuta è anche la posizione del tempio di Saturno.
IlSerapeo, dedicato al dioSerapide, era il più famoso dei templi della città e si trovava nella parte occidentale, nel quartiere egizio di Rhakotis, nei pressi della cosiddetta "colonna di Pompeo", un monumento eretto sulla bassa acropoli della città in onore diDiocleziano dopo il297, costituito da una colossale colonna in granito alta circa30 m.
Nei pressi, verso sud-ovest, si trovano lecatacombe di Kom el-Suqafa[5], con camere con architetture scolpite nella roccia e sarcofagi.
Gli scavi del quartiere di "Kom al-Dik" hanno rivelato un piccolo teatro di epoca romana ed i resti di terme.
Il celebreFaro di Alessandria, iniziato daTolomeo I e completato daTolomeo II, aveva un'altezza stimata di ben135 m e poteva essere visto a50 km di distanza. Le sue gigantesche proporzioni ne fecero una delleSette meraviglie del mondo e dal suo nome deriva il termine che designa questo tipo di installazioni. Era costituito da un alto basamento quadrangolare che ospitava le stanze degli addetti e le rampe per il trasporto del combustibile. A questo si sovrapponeva una torre ottagonale e quindi una costruzione rotonda sormontata da una statua diZeus oPoseidone, più tardi sostituita da quella diElio. I resti della gigantesca costruzione, crollata probabilmente per un terremoto, sono oggi inglobati in un forte delXV secolo. Numerosissimi blocchi ed elementi architettonici sono stati recuperati in mare, insieme alle colossali statue di Tolomeo II e della moglieArsinoe II, rappresentata comeIside.
Nell'isola sorgeva inoltre un tempio dedicato adEfesto.
La non meno celebreBiblioteca di Alessandria fu istituita in epocatolemaica ed era grandemente celebrata per la sua ricchezza e il grande numero di opere letterarie che vi si conservavano, stimate in circa 700 000 volumi. È diffusa la credenza che la Biblioteca sia andata a fuoco la prima volta per colpa delle truppe romane al seguito diGiulio Cesare, ma al tempo dellaGuerra alessandrina bruciò solo un deposito di copie destinate all'esportazione, mentre fu grande la distruzione attuata dai cristiani al tempo dell'imperatore Teodosio e quella organizzata dai musulmani che alimentarono per anni le terme con i libri raccolti. Un'altra parte (ilSerapeo) fu distrutta dal fuoco nel corso delIII secolo. Altri tumulti avvennero nel415 e culminarono con la morte diIpazia, donna famosa per la sua cultura e capo della scuola neoplatonica. La biblioteca venne distrutta in modo definitivo dopo la conquista islamica dell'Egitto, nel639.
Nel642 o646, la datazione è controversa, il destino della Biblioteca di Alessandria si compì tragicamente e definitivamente. La tradizione ostile all'Islam riferisce che il secondocaliffo dell'IslamʿUmar ibn al-Khaṭṭāb pronunciasse la famosa frase: "Se il contenuto dei libri si accorda con ilCorano, noi possiamo farne a meno, dal momento che il libro diAllah è più che sufficiente. Se invece contengono qualcosa di difforme, non c'è alcun bisogno di conservarli.". La parte relitta di quello che fu centro della cultura classica fu bruciata. Si dice che i rotoli furono usati come combustibile per i bagni termali di Alessandria[senza fonte], che, secondoEutichio, erano circa quattromila, e ci vollero sei mesi per bruciarli tutti[6].
Le prime ricerche furono condotte daD.G. Hogarth con l'appoggio dell'Egypt Exploration Fund e della Società per la promozione degli Studi Ellenici nel1895 e altre indagini furono avviate da una spedizione tedesca negli anni 1898-1899. Gli archeologi si trovarono però subito di fronte a due principali difficoltà: in primo luogo a causa della grande crescita della città moderna gli spazi dove è possibile lo scavo sono piuttosto limitati e soprattutto a causa dei fenomeni dibradisismo la parte costiera della città antica è attualmente al di sotto del livello del mare.
TuttaviaGiuseppe Botti, direttore delmuseo, condusse indagini nei pressi dei "Pilastri di Pompeo", che condussero al rinvenimento dellesostruzioni di un grande edificio con vasti spazi sotterranei, che è stato ipotizzato fosse ilSerapeo. Un grande toro inbasalto, oggi conservato nel museo, potrebbe esservi appartenuto.
Più tardi catacombe e tombe furono scoperte a "Kore al-Shuqafa", a Hadra ed a "Ra's al-Tin". I tedeschi rinvennero quindi nella zona nord-est della città i resti di un colonnato tolemaico e di strade, mentre Hogarth esplorò una grande costruzione in mattoni pressoKom al-Dik, variamente interpretata.
La città occupa la striscia di terra che separa il mar Mediterraneo dalla palude Mareotide ("Mariout"), in una penisola a forma di T con l'antico molo dell'Eptastadio e l'isola del Faro, oggi non più tale. La punta occidentale della penisola è chiamata "Ras et-Tin" e in essa si trovano l'edificio del Circolo NavaleChediviale (del1903) e ilpalazzo di Ra's al-Tin, costruito daMehmet Ali ed abitato dai vari sovrani egiziani fino alla caduta nel 1952 della monarchia, mentre la punta orientale è nota come "Qayt Bey" (dal nome d'un notoSultanomamelucco) o "Pharos". A sud, fra la città e la palude Mareotide, corre ilcanale Mahmūdiyya, che sbocca nel porto occidentale.
La piazza Muhammad ‘Alī (Mehmet Ali), usualmente chiamata "Grande Piazza", è uno spazio oblungo con al centro il monumento equestre di Muhammad 'Ali, fiancheggiato da edifici in stile italiano.