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Affori

Coordinate:45°31′01.31″N 9°10′10.75″E45°31′01.31″N,9°10′10.75″E
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Affori
Lachiesa di Santa Giustina ad Affori
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Milano
CittàMilano
CircoscrizioneMunicipio 9
Codice postale20161
Altitudine138m s.l.m.
Nome abitantiafforesi
Patronosanta Giustina
Mappa di localizzazione: Milano
Affori
Affori
Affori (Milano)
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Affori (AFI:[ˈaffori];Affer oAffor[1] indialetto milanese,AFI:[ˈafer] o[ˈafur]) è un quartiere[2] di Milano posto nella periferia settentrionale della città, appartenente alMunicipio 9 e al NIL n. 80"Affori".[3]

Origini del nome

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Stemma comunale

Una corrente etimologica ipotizza che il nome Affori derivi daAd forum, che potrebbe indicare la presenza di un anticomercato.[4] Secondo altri deriverebbe invece dalla presenza e abbondanza d'acqua (Ad fontem, alla fonte) data dalle risorgive, ipotesi avvalorata dall'antica dicituraAffoni per indicare il paese.[5][6][7] Un'altra ipotesi riguarda l'origine dall'espressione latina medievale "Sancta Iustina a foris" ("Santa Giustina di fuori") per indicare la chiesa, intendendo "fuori Milano" per distinguerla da un'altra Santa Giustina (altare dell'antica chiesa diSant'Agata aMilano pressoPorta Romana). "Foris" quindi come "al di fuori", non solo dalla città vecchia delimitata dalle mura romane ma anche dalla "Cerchia deiCorpi Santi" (i paesi immediatamente attorno a Milano), un'etimologia quindi simile a quella di termini come "chiese foranee" e "vicario foraneo". Il termine, contratto in "ad forem" da cui il successivo "Affori", sarebbe poi passato ad indicare il borgo attorno a tale chiesa.

Da rilevare che il toponimo Affori è attestato anche come nome di una cascina diBoffalora sopra Ticino, e parrebbe connesso con uncognome identico, diffuso nella zona.[8]

Storia

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Origini

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Affori era un antico luogo, già citato negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” (in cui appare compreso nellapieve diBruzzano). Dell'antico abitato rimangono tracce medievali e rinascimentali come latorre di guardia invia Osculati (secolo XIV), che faceva parte del complesso dell'antica chiesa di Santa Giustina. Nucleo principale del borgo, parte del quale tuttora esistente come centro storico, si costituiva presso la strada attualmente composta davia Taccioli e davia Cialdini. All'epoca tale strada era secondaria rispetto ad altre due vie più importanti (realizzate in epoca romana) che colleganoMilano conComo: l'attualeBovisasca, deputata al traffico militare, e l'attualevia Giuditta Pasta in corrispondenza diBruzzano, destinata al traffico civile. L'importanza secondaria della strada condizionò lo sviluppo e l'importanza del borgo di Affori, che rimase a lungo in ombra, dipendente dai centri abitativi limitrofi. Questo aspetto si riflette anche nella vita ecclesiastica di Affori che, in modo insolito, era diviso tra dueplebane: una alle dipendenze dellapieve di Bruzzano, l'altra a quelle diBollate. Attorno alla fine delsecolo XIII, secondo quanto scritto daGoffredo Da Bussero nel "Liber notitiae Sanctorum Mediolani" del1285, il territorio di Affori contava otto chiese, di cui cinque dipendevano dalla pieve di Bruzzano e tre da quella di Bollate.

L'economia dell'area era prevalentementeagricola, con numerosecascine che sfruttavano tutto l'anno l'acqua dellerisorgive per l'irrigazione, consentendo una coltura amarcite. Diffusa era anche la coltivazione delgelso, incoraggiata nelcontado milanese dagliSforza e soprattutto daLodovico il Moro, e il conseguenteallevamento di bachi da seta.

Storia,topografia, aspetti della vita quotidiana di Affori sono noti grazie a resoconti redatti daiparroci di Affori, e in particolare daAlessandro Astesani (14 luglio1762,Fagnano Olona - 18 novembre1831, Affori; sacerdote, scrittore, archeologo)[9] I primi dati sulla popolazione risalgono al1751, anno in cui si registravano circa 550 abitanti,[10] mentre nel1771 se ne contavano 857.

Dal Seicento a inizio Novecento

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I due nuclei storici di Affori eBruzzano, nella Carta di Manovra dell'IGM del1878.

Nel1686 Pier Paolo Corbella divenne prima feudatario di Affori e successivamentemarchese dello stessofeudo, acquistato dalla famiglia nobile dei Rossi diParma.[11] Egli comprò un grande terreno su cui sorgevano i ruderi della villa dell'arcivescovoGiovanni Visconti, costruita nel1350 e un tempo lussuosa, per far quindi costruire una nuova villa, all'epoca dettaVilla Corbetta e oggi nota comeVilla Litta, circondata da un ampio parco (più ampio di quello attuale), destinata a diventare un luogo di ritrovo per la nobiltà milanese. La villa era utilizzata anche come residenza estiva: un tempo Affori era una località di villeggiatura per chi voleva allontanarsi da Milano. La villa passò poi aD'Adda, quindi aiLitta. Estintisi i Corbella senza discendenza nel 1767, il marchesato passò in eredità al conte Francesco d'Adda, 2º Marchese di San Giovanni di Pomesana e 6º Conte di Sale, nipote ed erede del marchese Luigi Corbella, e cessò nel 1779, con la di lui morte senza eredi.[12] Il borgo di Affori entrò quindi in maggior contatto con la città, e l'economia iniziò a gravitare attorno alla villa, per produzione non solo agricola ma anche artigianale. Tuttavia la secondarietà e dipendenza di Affori rispetto alle zone limitrofe perdurò finché nei secoliXVIII eXIX, durante laRepubblica Cisalpina, si decise di costruire una strada nuova e moderna attraverso Affori. Si invertì in questo modo la situazione precedente, Affori crebbe d'importanza diventando il centro principale della zona, tanto che nel1805 si sfioravano i mille residenti.[13] Il 9 febbraio1808 ilcomune di Affori, con altri trentaquattro, venne aggregato aMilano. Tuttavia tale unione fu breve: il ritorno della dominazioneasburgica, che forse non gradiva unagrande Milano come potenziale concorrente diVienna e soprattutto tutelava le autonomie locali, sancì nuovamente la separazione nel1816.[14] Sotto il costoso, ma efficiente governo delRegno Lombardo-Veneto, la popolazione esplose: 2 118 abitanti nel1853,[15] 2243 al passaggio sotto la sovranitàitaliana. Successivamente, nel1869, Affori,Bruzzano,Bresso eDergano formarono il comune di "Affori e uniti" con 6514 residenti,[16] ma già nel1884 Bresso tornò ad essere autonoma.[17] Il 14 agosto1912 la denominazione del comune tornò più semplicementeAffori.

Novecento

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Il Cav. Rag. Carlo Aliprandi, sindaco di Affori dal 1910 al 1913
La firma del Sindaco Aliprandi
Via George Sand nel quartiere di Affori nel 1930

Nel 1900 diressero il Consiglio (o Deputazione) Comunale di Affori le seguenti persone: Osculati Antonio, Cambiaghi Luigi, Nob. Litta Modignani Giovanni, Annoni ing. Luigi, Roveda cav. Antonio, Aliprandi rag. Carlo, Rag. Ratti e Faggioli rag. Dante.[18]

Dal1910 al1913 fu sindaco di Affori il Cav. Rag. Carlo Aliprandi (Affori ed Uniti 1º ottobre 1881 - Busto Arsizio il 26 giugno 1943), un esponente del mondo cattolico che adottò un programma innovativo con una forte connotazione socialista. Si dimise in seguito alle divergenze tra cattolici e socialisti.[19][20][21]

Dal 1913 fu sindaco di Affori il socialista Francesco Ratti che venne eletto con il 56% dei voti.[22]

La progressivaindustrializzazione diMilano portò all'esplosione demografica degli abitati vicini, come Affori che sfondò quota 20 000 abitanti alla fine dellaGrande guerra, ma necessitava di maggiore spazio per ospitare gli stabilimenti e i lavoratori, tanto che i rapporti fra città e paesi limitrofi si fecero sempre più stretti. La metropoli aveva bisogno non solo di nuovi spazi, ma anche di regolamentare i servizi, largamente impiegati anche dalle popolazioni dei paesi limitrofi, esenti tuttavia dalle lorotasse di mantenimento (a carico dei soli cittadinimilanesi). Questi fattori portarono a stabilire nel1917, sotto l'amministrazione di Emilio Caldara, l'annessione aMilano dei comuni limitrofi, pur suscitando resistenze e timori, come la preoccupazione che gli abitanti dei paesi, in gran parte contadini, dovessero assumere gli usi e i costumi degli abitanti della città.

Nel1923 il comune di Affori venne nuovamente aggregato alcomune di Milano, insieme ad altri dieci comuni.[23]

Intanto, alla morte del nobile Giovanni Litta Modignani nel1905, lavilla Litta passò all'amministrazione provinciale e, dal1927, alComune di Milano. Nel1939 nelParco di Villa Litta vennero trasferiti i molti abitanti delle baracche esistenti nelle periferie di Milano, oltre ai feriti nei bombardamenti del1943. Gli abitanti di Affori chiamavano in senso dispregiativo i rifugiati col terminebaioni cioè abitanti dellabaia. La successiva realizzazione dei quartieri popolari trasferì gli occupanti della villa allaComasina e in altre case aNiguarda. Nonostante numerose perdite, deterioramenti di opere d'arte (tra cui iI Sirenei e un'antica cancellata delSettecento, trasferiti poi a villa Clerici aNiguarda), e alienazioni di parte di quello che era stato un parco all'inglese realizzato dal conteErcole Silva, la villa e ilparco caratterizzano ancora il margine occidentale del quartiere.

Le trasformazioni industriali e l'ampliamento territoriale di Affori comportarono maggiori necessità di servizi di trasporto: una prima risposta fu l'avvio dellalinea ferroviaria Milano-Erba delleFerrovie Nord Milano nel1878, contrazione a vapore su un solo binario. Il percorso della linea comportò il taglio dell'antico viale d'accesso allaVilla Litta. Poiché attraversava una zona densamente popolata e a carattere operaio, contò fin dall'inizio un notevole traffico e già nel1909 leFerrovie Nord proposero un progetto per raddoppiare a due binari l'intera linea, con un terzo binario nella tratta Bovisa—Affori per servire le numerose industrie sorte in tale zona. Lo scoppio dellaprima guerra mondiale rallentò il progetto, portando all'inaugurazione del secondo binario tra Bovisa eVaredo il 6 febbraio1928. Il 1º luglio dello stesso lafermata di Affori divenne unastazione a tutti gli effetti, assieme a quella diCesano Maderno. Intanto nel1882 era entrata in funzione anche una linea ditram a cavalli che collegavaPorta Volta con Affori fino aLa Pianta, seguendo il percorso Farini—Rossi—Astesani. Per volere di Emilio Osculati, direttore diOmnibus Vettura e responsabile dei trasporti pubblici milanesi per circa un trentennio, venne anche costruito un ampio stabilimento per il rifornimento dipaglia eforaggio per i cavalli, su una superficie di circa5000  nei pressi diviale Affori, nel parco stesso diVilla Osculati. Nel1898 la trazione a cavalli fu sostituita da vetture elettricheEdison.[24]

Curiosità
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  • Il quartiere è sede delCorpo Musicale Gaetano Donizetti, meglio noto come "La Banda d'Affori", fondato nel1853 e ricordato per la canzone dialettale milanese "Il tamburo della banda d'Affori" del1942, con parole diNino Rastelli eMario Panzeri e musica diNino Ravasini, di cui rimase celebre il ritornello:
«L'è lù l'è lù, sì sì l'è propi lù: / l'è iltamburo principal della banda d'Affori, / Che comanda cinquecentocinquanta pifferi»

Molti hanno visto nel ritornello un'allusione al fascismo (cinquecentocinquanta era approssimativamente il numero di componenti dellaCamera dei Fasci e delle Corporazioni), per cui il motivetto ebbe larga diffusione in ambientiantifascisti.

  • Un effetto dell'integrazione nel tessuto metropolitano è constatabile nelle trasformazioni diVilla Vergani, in via Astesani 16.
  • Villa Vergani ad Affori all'inizio del Novecento, era ancora un ristorante.
    Villa Vergani ad Affori all'inizio delNovecento, era ancora un ristorante.
  • Villa Vergani qualche anno più tardi, non più ristorante.
    Villa Vergani qualche anno più tardi, non più ristorante.
  • Villa Vergani nel 2013 torna ad essere un'attività commerciale nel settore della ristorazione.
    Villa Vergani nel 2013 torna ad essere un'attività commerciale nel settore della ristorazione.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Lo stesso argomento in dettaglio:Chiesa di Santa Giustina (Milano).
Parco di Villa Litta
Il caratteristicocarnevale del quartiere davanti alla fermata della metropolitanaAffori Centro.

I luoghi di maggiore interesse:

  • La biblioteca Affori, riaperta al pubblico nel2006 dopo un lungo restauro, conserva un patrimonio librario di oltre trentamila volumi e ampie sezioni dedicate alla letteratura per ragazzi;
  • Villa Litta: la villa e ilparco sono luoghi caratteristici del quartiere. Si sviluppano su una superficie di oltre80000 m², di cui quasi3000 m² all'aperto;[25] la Villa ospita la biblioteca Affori, eventi culturali, ed è sede comunale per celebrazione di matrimoni secondo rito civile.
  • Chiesa di Santa Giustina: vi si trova un dipinto molto somigliante allaVergine delle rocce[26] diLeonardo da Vinci, che molto probabilmente fu dipinto in quegli stessi anni daAmbrogio de Predis sulla base di una prima versione del dipinto. Nella chiesa vi è anche l'organoAmati, precedentemente situato nelDuomo di Pavia.
  • Chiesa dell'Annunciazione: parrocchia sorta nel 1961 nella parte meridionale del quartiere
  • Casa di ringhiera delle "quattro magnolie": situata in via Pellegrino Rossi 83, splendido esempio di architettura dei primi del XX secolo impreziosita da quattro magnolie secolari situate nella corte interna.
  • IlTeatro La Cucina, all'interno dell'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini.[27]

Infrastrutture e trasporti

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Stazione metropolitana diAffori Centro.

Il quartiere di Affori è delimitato a est dalViale Enrico Fermi ovverosia la parte iniziale dellasuperstrada Milano-Meda, che lo separa da Bruzzano e Niguarda. Il quartiere è attraversato dallastrada Comasina (che nel quartiere assume le denominazioniVia Alessandro Astesani eVia Pellegrino Rossi), che collega Milano aComo e allaSvizzera. Al termine di via Pellegrino Rossi, verso il centro città e oltre il ponte della ferrovia, si trova il quartiere diDergano. Verso nord, al termine di via Astesani e oltre la linea ferroviaria, è la via Comasina e il suo omonimo quartiere.

Nel quartiere sono presenti due stazioni dellalinea M3 dellametropolitana di Milano,Affori Centro eAffori FN; quest'ultima, al limite settentrionale del quartiere, è sita in corrispondenza dellastazione ferroviaria di Affori, la quale si trova lungo lalinea Milano-Asso. La stazione, gestita daFerrovienord, è servita da trenisuburbani (linee S2 e S4) eregionali, gestiti daTrenord. La linea ferroviaria separa Affori dal quartiere Comasina.

Varie linee di autobus, gestite daATM, collegano Affori ai quartieri limitrofi e al centro di Milano. In passato, Affori era interessata dal passaggio dellalinea tranviaria Milano-Limbiate, soppressa nei2011, con l'estensione della metropolitana fino allaComasina; da allora e fino al 2022, anno della soppressione, la tranvia terminò il suo percorso in corrispondenza delnuovo capolinea della M3.

Note

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  1. ^Dante Olivieri,Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali, corsi d'acqua ecc. della regione lombarda, studiati in rapporto alla loro origine, ed. Famiglia Milanese, 1931
  2. ^ Nel Comune di Milano, a differenza di quanto avviene per altre grandi città, (ad esempio Roma) il termine “quartiere” non ha attualmente un preciso significato amministrativo. Nel Medioevo e fino all’Ottocento, Milano, che ha una pianta circolare, prima delimitata dalla cerchia dei Navigli, poi dalle Mura spagnole, era ufficialmente divisa in Sestieri, ciascuno a forma di spicchio, corrispondenti alla sei antiche porte che si aprivano nelle mura. Oggi, invece, a Milano il termine “quartiere” viene usato nel linguaggio comune per indicare - approssimativamente - una zona cittadina che di solito ha confini non perimetrati ufficialmente e quindi mutevoli, anche nel tempo.Nel secondo dopoguerra il Comune ha suddiviso la città in venti zone, poi ridotte a nove, ciascuna denominata “Municipio”.Dal 2017 (Delibera di Consiglio comunale n. 35 del 13/03/2017) all'interno dei 9 Municipi, il Comune ha definito un’ulteriore suddivisione in 88 zone più piccole, perimetrate, dette “NIL” (Nuclei di Identità Locale), anche al fine di definire/perimetrare/denominare/numerare le zone cittadine finora dette “quartieri”.
  3. ^ I NIL (Nuclei di Identità Locale) corrispondono alle “unità minime di programmazione” previste all'interno del PGT (Piano Governo del Territorio) del Comune di Milano. Vedi mappa dei NIL inhttps://geoportale.comune.milano.it/portal/apps/webappviewer/index.html?id=e52d990fec5f4fe38b2a4f7d2385962a
  4. ^Pierino Boselli,Toponimi lombardi, Milano, SugarCo, s.d. [1977], p. 19s.v. "Affori"
  5. ^Luigi Ripamonti. La storia di Affori. op. cit., sezione "Perché Affori" (pp. 19-23)
  6. ^Pierino Boselli, Ivi.
  7. ^La più antica menzione di Affori risale al915, nel "Codice Diplomatico Longobardo" (colonna 796/d) in cui si legge "Signum manus Ambrosii de loco Affoni.. In un atto di compravendita del 1006 si cita una certa persona, Pasquale detto anche Aminzone come figlio di Magnefredo del "luogo di Afoni". E in un documento del 1214 è citato un certo Rugerium de Afori. Il nome di Affori compare in altre fonti più antichevico Afori (1009),loco et fundus Avori (1019):locus Afori (XIII secolo). Potrebbe essere connesso con il nome proprioAfer attestato in un'antica lapide milanese inlatino (CIL V, 5864). L'alternanza-r/-n rilevata nelle trascrizioniAfori/Afoni sembra puntare a una realizzazionedialettale di tipoAffer/Affen, analoga a quella che si riscontra nei nomi di personaCristoffer/Cristoffen oMelchiorre/Marchionn.
  8. ^Boselli 1977,loc. cit.
  9. ^Luigi Ripamonti. La storia di Affori. op. cit.
  10. ^Comune di Affori, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, suwww.lombardiabeniculturali.it.URL consultato il 5 dicembre 2024.
  11. ^Enrico Casanova, Dizionario feudale delle province componenti l'antico stato di Milano all'epoca della cessazione del sistema feudale (1796), Forni, Bologna, 1904.
  12. ^Casanova
  13. ^987 abitanti al censimento di quell'anno.
  14. ^Notificazione 12 febbraio1816.
  15. ^Comune di Affori
  16. ^Regio Decreto Legge nº 4790 del 24 dicembre1868.
  17. ^Regio Decreto Legge nº 2570 del 3 agosto1884
  18. ^Luigi Ripamonti, "Affori mille anni di storia", Milano 1995, p. 163.
  19. ^Giuseppe Conti Calabrese "La Cassina del Duca", Milano 2015, pp. 254-256.
  20. ^Andrea Borella, "Annuario della Nobiltà Italiana", Edizione XXXIII 2015-2020, volume II, pp. 2355 - 2358 (Aliprandi).
  21. ^Aliprandi, suservizi.ct2.it.URL consultato il 4 giugno 2016(archiviato dall'url originale il 6 aprile 2020).
  22. ^Aldo Bartoli, "Album di famiglia Affori Bovisa Bruzzano Comasina Dergano", Milano 2009, p. 63.
  23. ^Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1.
  24. ^Luigi Ripamonti. La storia di Affori. op. cit., capitolo "Trasporti, viabilità, urbanistica, abitazioni", a sua volta basato su Mariani A. e Stelluto A. "Riqualificazione del Borgo di Affori" e su "Soc. An. degli Ominibus di Milano - sunto dal 1862 al 1888".
  25. ^Dati tratti da: Luigi Ripamonti, "La Villa Litta di Affori",ABC-Il giornale di Milano Nord. Zona 9, anno 13, nº 2, febbraio 2007, p. 12(testo in pdf)[collegamento interrotto]
  26. ^ Luigi Ripamonti,La Vergine delle Rocce di Affori : una storia di 500 anni, Milano, La buona parola, 1998.
  27. ^Sito ufficiale del Teatro La Cucina, suolinda.org.

Bibliografia

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  • Luigi Ripamonti,La storia di Affori, Milano, La Buona Parola, Periodico della Parrocchia di Santa Giustina, Milano (Affori), 1995.

Voci correlate

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V · D · M
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V · D · M
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tra il 1808
e il 1816
Affori ·Bicocca ·Boldinasco ·Casa Nova ·Chiaravalle ·Corpi Santi di Milano ·Crescenzago ·Dergano ·Garegnano Marcido ·Gorla ·Grancino ·Lambrate ·Lampugnano ·Linate superiore ed inferiore ·Lorenteggio ·Macconago ·Morsenchio ·Musocco ·Niguarda ·Nosedo ·Poasco ·Precentenaro ·Precotto ·Quarto Cagnino ·Quinto Sole ·Redecesio ·Ronchetto sul Naviglio ·San Gregorio Vecchio ·Segnano ·Sella Nuova ·Trenno ·Turro ·Vaiano Valle ·Vigentino ·VillapizzoneStemma di Milano
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nel 1918Turro
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Altro:quartieri di Milano ·sestieri di Milano
V · D · M
Comuni dellapieve di Bruzzano nel1786
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