L'Adda (in lombardoAda) è unfiume dell'Italia settentrionale, il cui corso è interamente compreso inLombardia. Il nome potrebbe per alcuni derivare dal latino "Ad dua" con il significato di "due sorgenti", mentre secondo altri studiosi il nome sarebbe di origine celtica, derivando dal vocabolo "abda", nel senso di “acqua che scorre impetuosa”.
Con un percorso che si sviluppa per313 km, è il quartofiume italiano per lunghezza dopo ilPo, l'Adige e ilTevere e il sesto per ampiezza di bacino dopo il Po, il Tevere, l'Adige, ilTanaro e l'Arno nonché il fiume più lungo d'Italia che non sfocia direttamente nel mare. È il più lungo affluente delPo e della penisola e attraversa le Province diSondrio,Como,Lecco,Bergamo,Monza e Brianza,Milano,Cremona eLodi.
«Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutte a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.»
Nella bassa Valtellina l'alveo ha subito diverse modifiche, umane e naturali, assumendo l'attuale configurazione rettilinea su volere del governo Austriaco nel1838 a opera dell'ingegnere e architettoGiuseppe Cusi[2].
Il fiume è il principale immissario del Lario con una portata media di87 m³/s, nel lago si gettano anche ilMera (23 m³/s) e altri immissari minori. A sud, da Lecco, il fiume prosegue come unicoemissario con una portata di circa130 m³/s, formando due piccoli bacini lacustri, illago di Garlate e illago di Olginate.
Il fiume prosegue il suo percorso in direzione sud in profonde gole che separano la provincia di Bergamo dalle limitrofe provincie di Lecco e Monza e Brianza. Questo tratto è ricco di capolavori diarcheologia industriale (es. ilponte San Michele) ed è compreso nelparco regionale dell'Adda Nord. All'altezza diCrespi d'Adda il fiume raccoglie le acque del fiumeBrembo scorrendo in territorio sempre più pianeggiante. All'altezza di Lodi devia in direzione sud-est serpeggiando in territorio totalmente pianeggiante. All'altezza diGombito, in Provincia di Cremona, riceve le acque del fiume Serio e prosegue fino alla sua confluenza col Po aCastelnuovo Bocca d'Adda. Quest'ultimo tratto è compreso nelparco regionale dell'Adda Sud.
Il regime dell'Adda è di tipo alpino e viene modulato dalLago di Como tramite ladiga di Olginate, di cui è contemporaneamente il maggiore immissario e l'unico emissario. Il modulo medio annuo presso la foce nelPo è notevole in quanto pari a circa190 m³/s. Tuttavia, nei periodi di forte siccità (come, per esempio, l'estate 2003) la portata minima del fiume può scendere anche notevolmente toccando valori di18 m³/s, mentre quella massima può anche superare i1000m³/s, come nel 1987 (1836m³/s in afflusso al Lario)[3]. Tale regime tuttavia è ampiamente modificato da indigamenti costruiti a scopo di sfruttamento idroelettrico, presenti soprattutto nella zona montana, ma anche nel basso corso (Pizzighettone).
Storicamente l'Adda è stato soggetto a piene ed esondazioni su tutto il suo percorso: ha cambiato più volte il suo alveo, sia in Valtellina (Villa di Tirano[4] e Val di Pola[5]), sia sul Pian di Spagna (storica rimane l'alluvione del 1520, che stravolse la morfologia della zona[6]) sia nel suo basso corso. Nonostante gli interventi umani, che hanno progressivamente ridotto la possibilità di esondazioni, non sono mancati eventi di piena eccezionali: nel novembre2002, per esempio, forti piogge ingrossarono notevolmente il fiume, tra l'uscita dal lago di Como e la confluenza con ilBrembo, causando così una violenta piena di2500m³/s che sommerse in parte la città diLodi[7][8].
Di grande pregio è senz'altro ilponte di Ganda aMorbegno, opera settecentesca di vitale importanza per gli scambi commerciali della zona, collegando le due sponde del fiume Adda. L'imponente struttura a dorso di mulo fu realizzata con grossi blocchi di pietra che gli conferiscono una immagina di solidità che pare persin eccessiva. Bisogna però ricordare che quest'opera fu realizzata in sostituzione di un precedente ponte miseramente crollato in occasione di una piena del fiume.
Dei monumenti presenti lungo le sponde dell'Adda sono da ricordare ilForte di Fuentes (Colico), la fortezza diTrezzo sull'Adda e la città murata diPizzighettone, imponenti esempi di architettura militare che rievocano i periodi in cui il fiume rappresentava una barriera anche militare.
Da ricordare anche ilPonte di Paderno, lungo226 m e alto 80 sopra il livello del fiume, formato da un'unica campata in ferro. Questi ultimi due monumenti sono compresi nel tracciato di unecomuseo che si sviluppa lungo le rive del fiume per21 km da tra le provincie di Lecco, Monza e Brianza, Milano e Bergamo.
«E stando così fermo, sospeso il fruscìo de' piedi nel fogliame, tutto tacendo d'intorno a lui, cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un mormorìo d'acqua corrente. Sta in orecchi; n'è certo; esclama: - è l'Adda!»
L'Adda ha sempre assolto la duplice funzione di confine e collegamento: già sotto il dominio longobardo, tale fiume era al confine traNeustria eAustria. Inetà comunale furono realizzati alcuni ponti in legno sull'Adda, ma si trattava di ponti mobili che, in caso di guerra, potevano essere velocemente smantellati[9], solo nella seconda metà del Trecento,Bernabò Visconti fece realizzare un grandioso ponte fortificato in pietra presso il castello diTrezzo d'Adda. Tuttavia, nel 1416, ilCarmagnola conquistò il castello diTrezzo e fece demolire il ponte, che non fu più ricostruito[10]. Dal Quattrocento alla fine del Settecento divise ilDucato di Milano dallaRepubblica di Venezia, sino all'occupazione napoleonica.
Durante il medioevo l'Adda fu al centro di alcune operazioni militari, come nel 1259, quando una squadra navale veneziana risalì il fiume e distrusse il ponte gettato daEzzelino da Romano nel tentativo di attaccare Milano o, più tardi, nel 1373, quandoAmedeo VI di Savoia, allora in guerra contro iVisconti, fece realizzare un ponte fortificato a Brivio per attraversare con il suo esercito il fiume, ma fu contrastato da alcuni galeoni viscontei che erano discesi da Lecco[11].
In Valtellina ha consentito lo sviluppo della locale industria mineraria, facilitando il trasporto del materiale estratto, come pure delle segherie della zona.
Tra il1483 e il1512 Leonardo frequentòvilla Melzi aVaprio d'Adda. Fu incaricato daLudovico il Moro di studiare il corso dell'Adda traPaderno d'Adda eTrezzo sull'Adda alla ricerca di una possibile navigabilità. Da questo impegno nacquero molte pagine del suo codiceAtlantico, dove troviamo non solo intuizioni e progetti corredati da calcoli finanziari e di fattibilità, ma anche disegni analitici sull'ambiente che andava esplorando.
Leonardo era attento all'attività che si svolgeva sulle rive. Per facilitare l'attraversamento dell'Adda propose la costruzione di un traghetto che portava da una riva all'altra senza usare i remi. Questa soluzione è stata adottata in molti tratti dell'Adda.Nel 1955[quando esattamente?], all'altezza del Mulinetto, era ancora in funzione un traghetto che collegava Cornate d'Adda con Suisio; era sicuro perché ancorato ad un filo d'acciaio si muoveva con l'aiuto di un solo remo facendo forza sul fondale. Rimasto in attività sino al1955, il traghetto non aveva dimensioni notevoli, poteva portare non più di 5 persone ed era utilizzato soprattutto d'estate.
Leonardo ha dedicato molti disegni al collegamento tra ilLario eMilano. Vi è un progetto di un canale derivato all'altezza di Brivio, in sponda a destra; il tracciato segue la sponda destra del fiume, mantenendo però una pendenza minore, per piegare poi bruscamente ad ovest e inoltrarsi nella pianura. A ridosso della scarpata, in prossimità delSantuario della Madonna della Rocchetta, vi è un altro canale più stretto chiamatoNaviglio di Paderno anch'esso sicuramente progettato per la navigazione. Questo secondo canale doveva abbandonare la valle dell'Adda per giungere forse a Milano. Si direbbe che Leonardo con questo progetto voglia realizzare due soluzioni:
il by pass delle rapide per garantire la navigazione dell'Adda da Trezzo fino al lago;
il nuovo canale che oltre a giungere a Milano consentiva di irrigare un ampio territorio a nord della Martesana.
Ci è rimasto uno schizzo prospettico che rappresenta le pendenze dell'alveo dell'Adda, del tracciato del canale e dell'andamento della pianura a partire da Brivio fin quasi a Trezzo.[senza fonte]
Leonardo si pone il problema della pendenza; ladiga[quale?], innalza il pelo dell'acqua in corrispondenza dei Tre Corni sino al livello del “Laco di Brivio”. Il progetto è di dimensioni imponenti e sproporzionate alle capacità dell'epoca, anche se Leonardo si preoccupa di studiare il modo di scavare le fondamenta al riparo dell'acqua e tagliare nella roccia le spalle della diga, in modo che questa possa scaricarvi parte della pressione esercitata dall'acqua. La realizzazione di queste opere grandiose non è stata neanche tentata, e nei secoli seguenti è risultato comunque abbastanza difficile porre in opera anche il progetto più semplice, vale a dire ilNaviglio di Paderno.