LaO odo è la tredicesima lettera dell'alfabeto italiano e la quindicesima dell'alfabeto latino.
Si può leggere sia aperta, come nella parola italiana "però", in cui è unavocale posteriore semiaperta arrotondata (trascrizione IPA:/ɔ/), sia chiusa, come nella parola "pero", in cui è unavocale posteriore semichiusa arrotondata (transl. IPA:/o/). Nell'alfabeto greco le due valenze venivano scritte con due caratteri diversi: rispettivamente le lettereomega (maiuscolo Ω, minuscolo ω) eomicron (maiuscolo O, minuscolo o).
Il simboloO è inoltre la traslitterazione delkanao e, infine, dellavocale posterioremedio-alta nell'alfabeto fonetico internazionale.
Probabile evoluzione del grafema proto-semitica‘en (occhio) |  ayin fenicia (si legge /ʕ/) |  omicron greca (O breve) |  O etrusca |  O latina |
Anche se il semitico''en (occhio) e la fenicia ayin venivano usati in alcuni alfabeti per trascrivere[o], il suono era di solito consonantico (come per la letteraaraba ع chiamataʿayn) e trascrivevano la consonantefricativa faringale sonora. L'estrema semplicità della sua forma la preservò da sostanziali modifiche, così sia lagrecaomicron (che era usata solo per la versione breve della O), sia la Oetrusca elatina rappresentavano la vocale[o].